REDAZIONE MODENA

"Il castello di Montegibbio va valorizzato"

Sassuolo, il sindaco: "Ancora disponibili i quattro milioni stanziati nel 2018. Fondamentale completare il progetto e restituire il luogo alla comunità"

Una foto del sopralluogo al castello di Montegibbio. «Un luogo speciale»

Una foto del sopralluogo al castello di Montegibbio. «Un luogo speciale»

Sassuolo (Modena), 9 novembre 2024 – "Una visita importante al Castello di Montegibbio insieme all’architetto Francesca Tomba, Soprintendente ad Archeologia, belle arti e paesaggio per Bologna, Modena, Reggio e Ferrara, a cui va il nostro ringraziamento". Attraverso le sue pagine social, il sindaco Matteo Mesini dà conto del sopralluogo effettuato presso il Castello, "un luogo speciale per la nostra città che – ha scritto il primo cittadino su Instagram – merita rispetto e l’impiego di tutte le nostre energie per valorizzarlo appieno". Sono infatti disponibili, stanziati nel 2018, 4 milioni di euro ancora inutilizzati perché il progetto di recupero del maniero medievale che domina le colline sassolesi non è ancora stato completato, ma il sindaco assume, in questo senso, un preciso impegno scrivendo che "è fondamentale completare il progetto per impiegare il prima possibile le risorse già stanziate e restituire il Castello fruibile e visitabile in sicurezza a tutta la comunità e ai tanti potenziali visitatori". Il Castello, che fino al 2019 era di proprietà anche del Comune e della Provincia di Modena, che hanno ceduto la loro ‘quota’ al Comune, fu costruito nel XV secolo, ha attraversato il dominio signorile sulle terre di Sassuolo, è stato di proprietà privata fino all’inizio degli anni Settanta, quando venne ceduto alla Provincia e ai Comuni di Modena e Sassuolo. La somma già in cassa – arrivò dal Ministero quattro anno fa – doveva essere utilizzati per consolidare l’area, ma ulteriori studi effettuati in sede progettuale avevano suggerito come con quella somma sarebbe stato possibile anche riaprirlo, almeno in parte, al pubblico, realizzando anche quella parte museale dove dovrebbero trovare posto i reperti emersi dagli scavi effettuati tra il 2016 e il 2017 che portarono alla luce i resti di una villa romana. Resta da capire, oggi che i costi dei materiali da costruzione sono cresciuti a dismisura, quanto del progetto di riqualificazione sarà praticabile con le risorse ministeriali, ma proprio qui si inserisce il completamento del progetto di recupero, cui si tenterà di dar corso rimodulandone gli estremi . Oggi il Castello apre – saltuariamente – per alcune visite guidate, e saltuariamente apre la chiesa attigua al Castello stesso, anche grazie alla meritoria opera del Circolo Boschetti Alberti, che vigila sulle antiche vestigia, mentre gli altri spazi della corte – presso la quale si tengono, in estate, le ‘serate a corte’ – sono occupati dall’acetaia comunale e da locali di servizio utilizzati, appunto, durante la stagione estiva.

Stefano Fogliani