
La Lanterna Azzurra, la discoteca di Corinaldo dove ebbe luogo la strage durante il concerto di Sfera Ebbasta
Ancona, 12 luglio 2025 – Nel bel mezzo della bufera e delle ricerche di Andrea Cavallari, considerato la mente della banda dello spray della strage alla Lanterna Azzurra di Corinaldo (che costò la vita a cinque ragazzi e una mamma), detenuto nel carcere della Dozza ed evaso da Bologna dopo avere conseguito una laurea senza scorta, la giustizia posa un mattone importante. È arrivata ieri la condanna in Appello per sette dei nove imputati nel cosiddetto filone dei "colletti bianchi" accusati di negligenza e carenze nella sicurezza della discoteca.
I giudici hanno confermato le sentenze di condanna di primo grado, attenuando leggermente quella per Carlantonio Capone (3 anni e 4 mesi), uno dei soci della Magic srl, la società che gestiva la discoteca dove, nonostante tutto, si organizzavano grandi eventi musicali che richiamavano migliaia di ragazzi. Stesse condanne del primo grado (comprese tra 3 e 5 anni) per sette dei nove imputati processati in abbreviato (due avevano patteggiato).
Si tratta dei proprietari della discoteca, Letizia Micci e Mara Paialunga, del dj Marco Cecchini, gestore della struttura, di Gianni Ermellini, responsabile della sicurezza, Alberto e Marco Micci, proprietari dei muri del locale. Sono accusati a vario titolo di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e disastro colposo. La pm Cristina Polenzani, nell’udienza in cui aveva formulato le richieste di condanna poi accolte ieri dalla Corte, aveva parlato di "responsabilità colpose certe".