REDAZIONE MODENA

La città e i bombardamenti. Mostra in piazza Mazzini. Il Diurno diventa un rifugio

Il 14 febbraio del ’44 le incursioni devastanti degli aerei alleati sopra la città. Simulazioni, video installazioni immersive e fotografie d’epoca in esposizione.

Ci sono date scolpite nella storia, nel Dna di uomini e delle città. Il 14 febbraio 1944, durante la Seconda guerra mondiale, fu sganciata la prima bomba che colpì la città di Modena. Un ordigno che fece danni alla stazione ferroviaria, nella zona industriale nord. Da lì seguirono altre 200 incursioni che segnarono la vita della città. A ottant’anni da quella prima intrusione, in piazza Mazzini si terrà la rassegna ’Quando (anche qui) cadevano le bomba’, un appuntamento in cui viene messa sotto la lente di ingradimento una parte di storia tragica per la città promosso dal comitato per la storia e le memorie del Novecento del comune di Modena, Unimore, l’istituto storico di Modena, Centro documentazione donna in collaborazione con Pophistory. L’evento di apertura è venerdì 9 quando in piazza Mazzini ci sarà la sagoma di una bomba caduta, e servirà per riflettere sugli effetti che può portare un conflitto. Mentre da mercoledì 14 febbraio fino al 10 marzo, il Nuovo Diurno si trasformerà in un rifugio anti aereo, con una video istallazione immersiva. Qui i visitatori sedendosi su delle panche di legno potranno vivere l’esperienza di un rifugio mentre è in corso un bombardamento tutti i giorni alle 15 e alle 17:"La guerra va conosciuta nei suoi lutti e nelle distruzioni – sottolinea il vice sindaco Gianpietro Cavazza – , porta ferite e le lascia aperte anche per lungo tempo nelle persone e nella società. Questo il primo passo, anche attuale, per riflettere sulla pace da costruire ogni giorno e deve sempre investire la vita umana in ogni suo aspetto. Serve un costante lavoro educativo, oltre che politico e sociale per costruire una cultura del rispetto e delle reciproche differenze. Va combattuta la cattiva cultura della discriminazione della violenza di cui si nutre la guerra. Questo è avvenuto 80 anni fa e sta accadendo ora". Nel programma di appuntamenti anche un seminario intitolato Guerre dal cielo, i bombardamenti sulle città del Novecento che si terrà alla sala Truffaut il primo marzo; parteciperanno Carlo Altini, Costantino Di Sante dell’Università del Molise e Barba Henry della scuola superiore Sant’Anna di Pisa. In piazza Mazzini ci sarà una grande mappa dove sono indicati i 19 luoghi simbolo del centro di Modena tra i più significativi per ricostruire le conseguenze dei bombardamenti della città. I totem saranno anche sotto piazza Torre ai piedi di quella Ghirlandina dove in cima era installata una sirena suona per informare i modenesi quando stava per cominciare un attacco aereo. Al Diurno una videoproiezione occuperà le tre pareti della sala principale, mentre nella sala didattica nel tavolo touch screen si potrà vedere una ricca documentazione fotografica.

A chiusura della rassegna due trekking urbani il primo il 24 febbraio, Il secondo il 12 maggio ad un giorno dagli ottant’anni da un attacco in cui ci fu un errore strategico che provò 400 morti, 500 feriti e la distruzione di case e parte del centro storico.

Antonio Montefusco