Laila morta incastrata nella fustellatrice, il pm chiede due anni

E' questa la richiesta di condanna per il responsabile della sicurezza dell'azienda del Modenese in cui tre anni fa morì l'operaia di 41 anni

Laila El Harim, l'operaia di 41 anni morta incastrata in una fustellatrice a Modena

Laila El Harim, l'operaia di 41 anni morta incastrata in una fustellatrice a Modena

Modena, 23 aprile 2024 – Tre anni, ridotti a due avendo risarcito i familiari della vittima oltre a 117mila euro di sanzione pecuniaria per la Bombonette di Camposanto. Generiche escluse. E' questa la richiesta di condanna avanzata oggi dalla pubblica accusa per Jacopo Setti, il responsabile della sicurezza dell'azienda in cui morì Laila El Harim, l'operaia di 41 anni rimasta schiacciata in una fustellatrice, uno dei macchinari dell'azienda di packaging di Camposanto.

Il terribile infortunio sul lavoro risale all'agosto di tre anni fa. Con l'accusa di omicidio colposo aggravato dal mancato rispetto della normativa sulla sicurezza erano finiti a processo il titolare dell'azienda, Fiano Setti, 86 ann, fondatore e legale rappresentante della ditta, deceduto nel frattempo e il nipote Jacopo Setti, 32 anni e odierno imputato.

Dalle indagini coordinate dalla procura, pm Natalini e Amara era emerso come il macchinario in cui perse la vita la giovane mamma fosse stato modificato al fine di risultare più veloce e come la vittima avesse fatto presente all'azienda le proprie perplessità e timori relativi proprio a quel macchinario. La sentenza è attesa a luglio.