REDAZIONE MODENA

Lavoratori in difficoltà. Apre l’Ostello da 20 posti per chi non trova casa

È un ex ufficio privato in via Aldrovandi 61. Esperienza tra le prime in Italia "Canoni fra i 340 e i 400 euro: alloggio per sei mesi, rinnovabili per altri sei" .

L’inaugurazione dell’Ostello per l’Autonomia Aldrovandi 61

L’inaugurazione dell’Ostello per l’Autonomia Aldrovandi 61

Grazie alla collaborazione fra pubblico e privato nasce nella zona nord di Modena l’Ostello per l’Autonomia Aldrovandi 61’, che ha lo scopo di offrire accoglienza temporanea ai lavoratori in condizione di fragilità sociale e disagio abitativo. Gestito da Arca Lavoro, l’impresa sociale di Porta Aperta, l’Ostello si sviluppa su 300 metri quadri e offrirà alloggio a 20 lavoratori alla volta e due custodi.

Lo spazio, un ex ufficio di proprietà di Giancarlo Pivetti, è stato ‘donato’ in uso per il progetto dall’imprenditore, già attivo con la moglie nella beneficenza. Sono stati loro a creare l’Hospice e la Fondazione in memoria di Cristina Pivetti, che si prefigge di dare dignità, accoglienza e supporto ai malati terminali.

"I posti a disposizione saranno destinati a quegli uomini, soli, puliti da ogni dipendenza e con un contratto di lavoro attivo, che però si trovano ancora a vivere per strada. Una situazione che purtroppo si verifica sempre di più anche a Modena", commenta Francesca Nora, Ad di Arca Lavoro. "Il progetto è rivolto a coloro che – pur lavorando – non riescono a trovare un alloggio. Con la formula dei sei mesi, rinnovabili per altri sei, vogliamo offrire un ‘cuscinetto’ legale e dignitoso per potersi costruire una vita. Molti dei richiedenti sono stranieri, ma durante i colloqui – che sono già iniziati – per i posti letto, ci siamo interfacciati anche con degli italiani".

Chi vivrà nell’Ostello avrà a disposizione i classici servizi di lavanderia, cucina e spazi comuni, e alloggerà in stanze doppie e quadruple a un canone concordato fra i 340 e i 400 euro al mese. All’inaugurazione dell’iniziativa, nata grazie al dialogo fra associazioni, istituzioni e privati (la famiglia Pivetti che si è impegnata in prima persona ma anche Confindustria, Coop Alleanza 3.0, Marazzi Group e la Fondazione di Modena che hanno sostenuto il progetto), hanno partecipato anche il sindaco Mezzetti e la vicesindaca Francesca Maletti, nonché Gian Carlo Muzzarelli, sotto la cui giunta si erano poste le fondamenta del progetto. "Con questa inaugurazione si apre un hub di supporto a chi anche lavorando si trova comunque in difficoltà abitativa", commenta il sindaco.

"È una goccia nel mare, per ora. Ma grazie all’impegno dei volontari e alla collaborazione fra istituzioni e cittadinanza è un segnale positivo che già questo Ostello – fra i primi in Italia come concetto – esista. Dagli ultimi report della Caritas sulla povertà vediamo che un 22,5 per cento delle persone in difficoltà sono lavoratori, con un contratto, che si impegnano ma che si ritrovano costretti, comunque, a vivere in auto. A questa criticità si va aggiungere l’inflazione reale – e percepita – fra il costo della vita e gli stipendi, nonché, ovviamente, la bolla speculativa che anche Modena sta vivendo sugli alloggi e affitti. La speranza è che iniziative come questa, così come lo sblocco degli uffici sfitti, previsto per le prossime settimane, spingano il mercato immobiliare a ‘sgonfiarsi’, consentendo a studenti e lavoratori di vivere in città e non costringendo a scappare chi già è sul territorio".