REDAZIONE MODENA

"Le body cam sono un deterrente per chi non vuole comportarsi bene"

Telecamere sui caschi e sulle divide degli agenti della polizia municipale da utilizzare per l’ordine pubblico. Il comandante Roberto Riva Cambrino: "Sono una garanzia per gli operatori e per i cittadini"

di Paolo Tomassone

Quando alla fiera di sant’Antonio e di san Geminiano, lo scorso gennaio, alcuni no mask sparsi tra le bancherelle sono passati dalle provocazioni ai passanti alle minacce nei confronti delle forze dell’ordine "un testimone sarebbe stato utile". Gli agenti della polizia municipale da ieri hanno a disposizione un ‘occhio elettronico’ in più da utilizzare allo stadio o durante i servizi di ordine pubblico, in caso di incidente stradale o nel mezzo di una manifestazione, insomma quando tra insulti e spintoni aumenta il pericolo per gli operatori e occorre raccogliere una testimonianza video e audio. A questo serve la ‘body cam’ che potrà essere indossata sulla divisa o sul casco o anche solo appoggiata sul cruscotto della macchina di servizio. Al comando di via Galilei ce ne sono a disposizione dieci, acquistate dal Comune con un investimento di circa 14mila euro, ma dopo un periodo di sperimentazione il numero delle telecamere potrà aumentare.

"Avevamo bisogno di aumentare il livello di sicurezza per il lavoro che stanno facendo gli operatori di polizia locale quando si arriva a momenti di tensione – spiega il sindaco Gian Carlo Muzzarelli –. E poi avevamo bisogno di un maggior numero di informazioni che consentiranno alla indagini di poter fare il proprio corso con puntualità. Sempre nel rispetto della privacy e della normativa nazionale. Vogliamo dare un messaggio chiaro alla città: la polizia locale e le forze dell’ordine stanno lavorando per la sicurezza della comunità".

E le ‘body cam’, secondo il primo cittadino, sono un deterrente in più per "chi non vuole comportarsi bene". Sono diverse le attività "delicate" svolte dalla polizia municipale, dove può diventare fondamentale avere un "testimone in più": dall’infortunistica stradale al pronto intervento passando per l’ordine pubblico, ma anche a supporto dei controlli su edilizia e commercio e dei servizi di polizia giudiziaria sviluppati dal Nucleo problematiche del territorio. "Tutto il nostro personale verrà addestrato per l’utilizzo di questa nuova strumentazione – precisa il comandante di Polizia municipale, Roberto Riva Cambrino – anche sotto il profilo etico. Siamo una casa di vetro, non vogliamo nascondere nulla, raccogliamo informazioni soltanto quando si presenta una situazione critica. È una garanzia per i nostri operatori, per i cittadini e per chi è presente sul nostro territorio". Le telecamere – già in dotazione in numerosi capoluoghi – vengono consegnate alla pattuglie in servizio spente; vengono azionate soltanto in situazioni di criticità e previa una comunicazione chiara che l’agente rivolge all’interlocutore. Il cittadino viene informato della registrazione in corso anche da un segnale acustico e dal minischermo frontale.

"Le body cam sono un sistema evoluto, sicuro e semplice da utilizzare – spiega Andrea Fornari di Bf2 informatica –. L’agente, prima di indossare la telecamera, deve prenotarla e non può attivarla senza autorizzazione dal comando. Le immagini e gli audio registrati vengono scaricati automaticamente dai dispositivi collocati negli appositi slot presenti in centrale. Si tratta di file crittografati che non possono essere né utilizzati né inviati a terze persone". Le registrazioni, grazie a un software specifico, vengono archiviate: se dopo una settimana il materiale non viene richiesto dall’autorità giudiziaria viene cancellato.

Le nuove ‘body cam’ si attivano premendo un singolo pulsante, non sono collegate in rete e non possono caricare software per il riconoscimento facciale tuttora illegale in Italia. Solo l’operatore può dare il via alla registrazione previa comunicazione esplicita all’interlocutore.