di Stefano Luppi
Una importante rievocazione del lungo passato di capitale della città – il regno estense durò dal 1598 al 1859 – la offre l’archivio di Stato che nella sede di corso Cavour propone la mostra ’Parole, soltanto parole. Lingua, scrittura e modelli di comunicazione nelle carte dell’Archivio di Stato di Modena’ nell’ambito del Festival Filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo previsto dal 15 al 17 settembre.
"La parola tema del Festivalfilosofia – spiegano la direttrice dell’Archivio statale Lorenza Iannacci e i curatori dell’esposizione Miles Nerini e Riccardo Pallotti – funge da filo conduttore del nostro percorso espositivo incentrato su fonti diplomatiche, narrative e letterarie provenienti dagli archivi di Casa d’Este, con focus sui secoli dell’Età moderna. Il nucleo centrale della mostra è una serie di testi narrativi, fra cui diari di viaggio settecenteschi e scritti di sovrani e ambasciatori. Le loro parole, esprimendo tutta la potenza e l’epica del racconto, arrivano a essere tanto icastiche quanto le antiche mappe estensi incluse nel percorso della rassegna. I carteggi della diplomazia, unitamente a fonti letterarie come le orazioni ai duchi d’Este, offrono inoltre modelli di comunicazione politica relativi ai secoli dell’Antico regime. In tale ambito la mostra dedicherà ampio rilievo anche ai dispacci cifrati del Cinquecento e a lettere di principi tradotte in diverse lingue e alfabeti, ad esempio dal latino al cirillico, che ben esemplificano l’uso della parola quale segno".
L’occasione è dunque propizia per leggere e vedere come avvenivano le comunicazioni tra la corte estense e numerosi interlocutori e qui e là si intravvede anche qualche firma ’star’: è il caso di una lettera della notissima Lucrezia Borgia al duca Alfonso I d’Este dell’8 ottobre 1510, epoca in cui la capitale del regno era ancora a Ferrara. Ma oltre alle parole la mostra ovviamente si ammira visivamente e c’è anche l’occasione per il pubblico di accedere ai depositi dell’Archivio per ammirare la ’Carta del Ducato estense’ di Marco Antonio Pasi: il celebre documento, datato 1571, è una delle prime e più complete rappresentazioni del territorio degli Este, un dominio che all’epoca spaziava dalle impervie e boscose montagne della Garfagnana alle sabbiose coste adriatiche, con i loro preziosi porti commerciali e le produttive saline, passando per le fertili e rigogliose terre di pianura, dove i regnanti amavano soggiornare nelle loro ‘delizie’, fino alle valli paludose bonificate per volere dei duchi. Possibile inoltre ’esplorare’ la versione digitale della fragile carta, fedelmente riprodotta in scala 1:1 da Haltadefinizione - Franco Cosimo Panini. Per informazioni www.asmo.cultura.gov.it.