L’iniziativa della discordia. Mostra sulla ricostruzione della città di Mariupol scatena la protesta

L’incontro promosso dall’associazione culturale Russia Emilia-Romagna sta facendo alzare il livello della tensione politica sotto la Ghirlandina. Sensi: "Offende che sia ospitata in sala civica". Muzzarelli: "Verifichiamo" .

Una mostra-conferenza sulla ricostruzione di Mariupol, promossa dall’associazione culturale Russia Emilia-Romagna, sta facendo alzare in queste ore il livello della tensione politica a Modena. L’iniziativa è in programma il prossimo 20 gennaio nella sala civica di via Viterbo. Nel pubblicizzare l’evento sui social, l’associazione definisce Mariupol la "città-simbolo della rivolta popolare del Donbass contro la giunta di Kiev, città martire dell’occupazione banderista durata otto anni", che ora affronta "un veloce processo di ricostruzione sotto l’egida delle istituzioni della Federazione Russia di cui è divenuta parte integrante". La mostra-conferenza vuole dunque "presentare al pubblico modenese i risultati della nuova amministrazione cittadina dopo la liberazione definitiva nella primavera del 2022, con la resa del battaglione Azov asserragliato nell’acciaieria Azovstal". Come relatori sono annunciati il presidente dell’associazione, Luca Rossi, il console generale russo Dmitry Shtodin, il rappresentante italiano del Movimento internazionale dei russofili (Mir) Eliseo Bertolasi e il giornalista Andrea Lucidi. Tanto basta perché la voce dell’iniziativa rimbalzi da Modena a Roma. E su ‘X’, la piattaforma social una volta nota come Twitter, a dar voce alla sua indignazione è il senatore Pd Filippo Sensi.

"Mi offende profondamente che una associazione filo-russa possa fare la sua propaganda su Mariupol, città martire dell’Ucraina che combatte, in una sala civica di Modena il prossimo 20 gennaio- scrive Sensi- spero bene che il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, persona stimabile, non conceda quegli spazi".

Pronta la replica del primo cittadino. "L’amministrazione verificherà se la messa a disposizione della sala ha seguito procedure e principi del regolamento comunale- twitta Muzzarelli in risposta a Sensi- ti preciso che non è mai stata in discussione la nostra posizione sul conflitto scatenato con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia". A chiamare in causa il sindaco di Modena è anche il commissario provinciale di Azione, Paolo Zanca. "Che in una città come Modena, che si è spesa nell’accoglienza ai profughi ucraini come poche altre in Italia, il Comune si ritrovi a ospitare in una sala civica un incontro a favore del controllo della Federazione Russa su Mariupol è aberrante- afferma Zanca- un incontro che si nasconde dietro la parola ‘culturale’. Cosa c’è di culturale in questa iniziativa?". Secondo l’esponente di Azione, “Mariupol è il simbolo degli orrori inenarrabili degli orchi di Putin, non ultimo il bombardamento del Teatro Drama con 600 civili assassinati, di cui moltissimi bambini. Si è trattato di uno dei peggiori crimini di guerra compiuti dall’invasione russa”. Zanca quindi aggiunge: “Sappiamo bene che i vari regolamenti comunali per la concessione di sale civiche sono stati redatti con l’intento di dare libero accesso ai servizi. Ma a monte dei regolamenti c’è la politica e la storia, la giustizia, la verità non possono essere oggetto di mistificazione e esaltazione dei crimini di guerra, delle invasioni e della perdita di democrazia".