MARIA SILVIA CABRI
Cronaca

Liste d’attesa ai nidi: "Fare intesa con i privati"

Carpi, la proposta di Fd’I dopo le lamentele di famiglie rimaste senza posto. Intanto la consigliera Arletti ha firmato anche un’interrogazione regionale.

Un bimbo che frequenta il nido

Un bimbo che frequenta il nido

"Il calo demografico è in corso anche a Carpi e non riuscire tramite i servizi pubblici a venire incontro alle esigenze delle famiglie è una sconfitta per quel modello emiliano romagnolo tanto decantato dalla sinistra che amministra queste terre". Annalisa Arletti, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e capogruppo in consiglio comunale a Carpi, è la prima firmataria di un’interrogazione regionale che solleva serie criticità in merito all’accoglimento delle domande di iscrizione agli asili nido, tema ‘caldo’ sollevato negli ultimi giorni da varie mamme.

"È vero che ci sono diversi bonus regionali e nazionali che hanno permesso a tante famiglie di valutare positivamente l’iscrizione al nido, ma che senso ha dare fondi a pioggia se poi non si ha un’offerta adeguata di servizi?", prosegue Arletti che poi punta il dito sui criteri di ammissione: "Probabilmente sono da ripensare non solo in funzione dell’Isee. È assurdo che il fratello di un bambino già frequentante il nido rimanga fuori". E anche sui tempi di risposta: "Le famiglie non possono attendere ottobre o dicembre per sapere se il proprio figlio andrà al nido oppure no. Nell’incertezza devono adeguarsi diversamente e questo inevitabilmente si ripercuote sulle mamme e papà che lavorano. Tanti di loro valuteranno se stare a casa dal lavoro in quanto spesso pagare una baby-sitter diventa più costoso dello stipendio percepito".

Sotto il profilo delle soluzioni, "innanzitutto, bisogna aumentare l’offerta dei servizi. È vero che il costo di un posto al nido è notevole, ma bisogna pensare in modo innovativo. Ci sono tanti servizi paralleli che si possono attivare per andare incontro alle esigenze delle famiglie. Poi occorre bisogna potenziare il partenariato con il privato, studiando convenzioni e mappando subito i posti disponibili nei nidi privati, e analizzare anche a livello comunale o regionale gli aiuti ulteriori per sostenere le famiglie che devono attuare inevitabilmente una soluzione alternativa al nido".

"L’assessore (alle politiche scolastiche di Carpi) Albarani riporta (ad oggi) il dato del 70% dell’accoglimento delle domande, ma proprio in una regione che si proclama modello d’eccellenza, questo è un dato insufficiente. Il vero obiettivo deve essere raggiungere un accoglimento di tutte le richieste di iscrizione. Questa situazione inaccettabile penalizza gravemente non solo le famiglie, ma anche la formazione dei piccolissimi. Con l’interrogazione regionale chiediamo se l’amministrazione regionale sia consapevole dell’esclusione sistemica delle famiglie dai servizi di asilo nido, soprattutto in un contesto dove le necessità sono palesi e quali interventi e soluzioni abbia intenzione di adottare per consentire a tutte le famiglie – di concerto con l’Unione Terre d’Argine, gestore del servizio sul territorio di Carpi – di poter iscrivere i propri figli agli asili nido senza ulteriori esclusioni". Maria Silvia Cabri