
Lite finisce nel sangue Aggressione in viale Gramsci, un uomo ferito a bottigliate
Una lite iniziata al parco XXII Aprile e terminata nel sangue, poco dopo, in viale Gramsci dove restano chiazze ematiche su un’aiuola e sulla portiera di una macchina. E’ la Pasqua vissuta da un quartiere che non riesce a liberarsi dal degrado e che la domenica - con i negozi chiusi - è terra di balordi. A terra, colpito a bottigliate, è rimasto un uomo africano poi trasportato in ospedale mentre la polizia ha arrestato il presunto aggressore, sempre africano, finito in manette per lesioni volontarie. Oggi in tribunale si terrà la convalida dell’arresto mentre il ferito è ricoverato in Medicina d’urgenza con una prognosi di 20 giorni. Una violenta lite a cui, dalle finestre del viale, hanno assistito numerose persone, i residenti del quartiere riuniti con i parenti per il pranzo di Pasqua, purtroppo ormai abituati ad espisodi di questo genere.
"Poteva scapparci il morto, come al Novi Sad – interviene Marcello Costantino del Comitato di viale Gramsci e dintorni – lo diciamo da anni, i nostri esposti risalgono al 2015 ma nessuno ci ascolta. Il Comune pensa alla riqualificazione urbana ma serve una riqualificazione sociale", dice facendo riferimento al restyling in atto tra le vicine via del Mercato e via Canaletto. "E’ chiaro che alle istituzioni non importa risolvere la situaizone che in viale Gramsci ruota attorna al solito negozio etnico covo di delinquenti – aggiunge – è una piazza di spaccio che non si vuole debellare. E’ inutile riqualificare parchi, strade ed edifici se poi la zona è piena di spacciatori".
L’aggressione di Pasqua, proprio vicino al negozio etnico, sarebbe proprio riconducibile a screzi tra spacciatori. "Al parco XXII Aprile non si può camminare, dopo una certa ora vieni mandato via anche in malo modo da queste persone, le panchine sono occupate da gente che dorme e bivacca. Nell’altro negozio etnico, il secondo del viale, si vendono alcolici a tutte le ore, è un ’ubriacatoio’". Gli esposti dei residenti non si contano più: "Io stesso ho chiuso l’esperienza di ’Controllo di vicinato’, ne ero il referente ma non me la sento più di andare avanti perché è tempo sprecato, le nostre segnalazioni cadevano sempre nel vuoto – continua Costantino – Ora il Comune dà la colpa di ciò che accade al Governo Meloni, ma ricordo che queste cose vanno avanti dal 2015... Ho incontrato tre prefetti ma nessuno ha mai risolto la situazione di viale Gramsci", conclude.
val. b.