Marocchino a Modena, patteggia pena per tentato omicidio con cocci di bottiglia

Un giovane marocchino a Modena patteggia pena per tentato omicidio su connazionale dopo violenta lite per gelosia. Vittima ancora segnata dalle ferite.

Erano cresciuti praticamente insieme in Marocco e, sempre insieme, erano arrivati a Modena, condividendo un rudere con altri stranieri irregolari.

La gelosia per una ragazza però, oltre a problemi legati ad una convivenza troppo ‘stretta’ li aveva portati a discutere. Liti sempre più violente fino al giorno in cui uno dei due ha afferrato cocci di bottiglia per poi ridurre l’amico quasi in fin di vita.

Ha patteggiato ieri la pena a tre anni, undici mesi e venti giorni per l’accusa di tentato omicidio il 21enne marocchino che, a febbraio 2023 ferì quasi a morte un connazionale 30enne all’interno dell’ex ristorante di Ponte Alto, l’ex Riad per futili motivi appunto. L’imputato è scoppiato in lacrime durante l’udienza, affermando di non avere alcuna intenzione di uccidere la vittima. Il giovane attinto dai colpi d’arma da taglio alla testa e alle mani – ferite da difesa – rimase a lungo ricoverato in ospedale, per poi sottoporsi a cure di riabilitazione e ancora oggi porta addosso i segni indelebili di quella feroce aggressione.

Ad occuparsi del caso erano stati gli agenti della squadra Mobile, coordinati dalla procura che poco dopo avevano individuato il responsabile. Infatti gli agenti avevano subito fatto irruzione nell’ex locale, trovando all’interno diversi stranieri tra cui l’aggressore, che aveva ancora gli abiti macchiati del sangue della vittima.

Il giovane spiegò di aver agito a seguito di ‘provocazioni’ da parte della vittima che lo aveva aggredito qualche giorno prima, ma di non aver alcuna intenzione – appunto – di uccidere il connazionale.

Il 30enne a seguito delle lesioni subi anche l’amputazione di due dita della mano. Ieri alla fine l’imputato ha patteggiato la pena.

v.r.