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Moschea e concessione prorogata: "Atto illegittimo, intervenga il Tar"

La decisione fu presa a ridosso del voto amministrativo. Rossini (Fd’I) ha presentato un ricorso

La decisione fu presa a ridosso del voto amministrativo. Rossini (Fd’I) ha presentato un ricorso

La decisione fu presa a ridosso del voto amministrativo. Rossini (Fd’I) ha presentato un ricorso

Il 4 giugno 2024 a pochi giorni dal voto amministrativo e quando ormai il Consiglio comunale non poteva più operare, "la giunta Muzzarelli ha deliberato la proroga della concessione dell’immobile di via delle Suore alla Comunità islamica sino al 2063. La mattina dell’8 giugno, a poche ore dall’inizio delle operazioni di voto, il sindaco uscente ha sottoscritto il protocollo con la Comunità islamica. Il 16 giugno il sindaco neo eletto Massimo Mezzetti, partecipando alla ’Festa del sacrificio’ che ha visto più di mille partecipanti rigorosamente divisi tra uomini e donne, queste ultime recintate da un nastro bianco e rosso, ha ringraziato la Comunità affermando ’avete contribuito tanto, con il vostro voto, alla mia elezione e di questo vi ringrazio’"

Elisa Rossini, conigliera comunale di Fratelli d’Italia, ha presentato un ricorso contro la proroga al Tribunale Amministrativo dell’Emilia Romagna basandosi sul fatto che il tutto doveva passare prima in consiglio comunale. "A luglio ho presentato una interrogazione chiedendo al sindaco Mezzetti se non ritenesse illegittima la delibera per il mancato coinvolgimento del Consiglio comunale e lui, nella risposta, ha negato l’illegittimità ravvisando la necessità politica di ’rassicurare la Comunità islamica dopo le polemiche dei mesi precedenti sul trasferimento dell’attività in un’area che non è poi stata più ritenuta idonea’ (perché rassicurare quando la concessione prevedeva scadenza al 2033?…). La risposta ricevuta dal sindaco mi ha convinta ad andare fino in fondo impugnando davanti al Tar la delibera della giunta – rimarca Rossini – A pochi giorni dalle ultime elezioni comunali, in tutta fretta e per rassicurare la Comunità, come esplicitamente scritto dal sindaco Mezzetti, la destinazione dei luoghi di proprietà pubblica riceveva una ulteriore proroga sino al 2063. E ciò per decisione di Giunta, senza coinvolgimento del Consiglio comunale e per ammortizzare non ben specificati ulteriori interventi di riqualificazione".

Inoltre, secondo Rossini, "l’Amministrazione si è pure obbligata a realizzare a proprio carico una parte della riqualificazione dell’immobile, per un valore fino a ben 235mila euro mai indicato in alcun atto programmatico-contabile vagliato dal Consiglio comunale. Tant’è che la delibera del 4 giugno 2024 veniva dichiarata dal competente dirigente priva di copertura finanziaria. Ora la questione è al vaglio del Tar. Non potevo in qualità di consigliere comunale non agire ritenendo di trovarmi di fronte ad un atto di estrema arroganza, l’arroganza del potere che usa la cosa pubblica per rassicurare potenziali elettori.