Polizia locale, la nuova sede è al fotofinish

Sassuolo, il traguardo è atteso da quindici anni. Oltre tre milioni di euro investiti nel progetto.

Polizia locale, la nuova sede  è al fotofinish

Polizia locale, la nuova sede è al fotofinish

Il fatto che l’amministrazione comunale, con una delibera apparsa sull’albo pretorio una ventina di giorni fa, abbia ordinato 50 ‘crest’, ovvero distintivi celebrativi in ottone da consegnare alle autorità che presenzieranno alla cerimonia di inaugurazione, suggerisce ormai il prossimo il traguardo.

La conferma arriva da altre delibere licenziate dalla Giunta a dicembre, ad esempio per l’acquisto di arredi per la foresteria e altri locali, e dice che per vedere pienamente operativa la nuova sede della polizia locale di via San Pietro le tempistiche sono ai dettagli. I primi ‘scatoloni’ muoveranno dal direzionale ‘I quadrati’ già nella seconda metà di gennaio, per febbraio si conta di poter dare corso all’inaugurazione della nuova sede. Fortemente voluta dalla Giunta Menani, che ha messo il sigillo su un iter infinito ma ormai concluso: spazi moderni e funzionali – predisposta anche una ‘stanza rosa’ deputata all’accoglienza e all’ascolto di donne e minori vittime di violenze – che sostituiranno quelli attualmente situati sulla Circonvallazione.

Simbolicamente, ma nemmeno troppo, la nuova sede sorge su un’area di via San Pietro, siamo nella zona di Braida, che ospitava uno dei tanti ‘palazzacci’ di quella Braida degradata che ormai è solo un ricordo, e nemmeno troppo rimpianto: sgomberato e demolito sotto la Giunta Pattuzzi, quello che qualcuno ricorderà come il famigerato ‘palazzo verde’ è da tempo, appunto, solo un ricordo. A lungo le amministrazioni che si sono succedute negli anni hanno ‘litigato’ con espropri, premessi, burocrazia, progetti rimasti tali, ma 15 anni dopo ci siamo.

La nuova sede è praticamente ultimata: nel 2019 la messa in sicurezza dell’area e i primi scavi, nel 2021, dopo l’appalto assegnato a febbraio, le ruspe hanno cominciato a ‘rialzare’ quanto era stato demolito un decennio prima, ma con tutt’altro obiettivo, ovvero erigere un presidio di legalità dove prima regnava il degrado. Oltre 3 milioni di euro investiti, a ‘dare gambe’ ad un progetto che prevede due piani fuori terra da oltre mille metri quadrati di estensione ed un seminterrato da 800 metri quadrati destinato ad autorimesse, magazzini e deposito oltre ad uno spazio verde circostante di quasi 400 metri quadri adibito a giardino e parcheggi. Questi i numeri dell’edificio, realizzato con tutti i crismi dell’efficientamento energetico e della sostenibilità richiesta a strutture del genere, che tra l’altro è predisposta anche per un innalzamento, ove modifiche alla struttura dovessero rendersi necessarie con gli anni.

Stefano Fogliani