SILVIO CORTESI
Cronaca

Premiato Blondi: "Così nacque il brand turistico ispirato alle auto"

L’imprenditore nel 2012 lanciò la ’Motor Valley’ dopo aver promosso una ricerca sul settore.

Premiato Blondi: "Così nacque il brand turistico ispirato alle auto"

Premiato Blondi: "Così nacque il brand turistico ispirato alle auto"

"Si sono ricordati di come è nato tutto. Non era scontato e mi sono commosso". L’imprenditore Pietro (detto Piero) Blondi, titolare dell’omonima gioielleria di Modena, non nasconde la soddisfazione per il premio che gli è stato consegnato ieri da Leo Turrini nella giornata d’apertura della sesta edizione del Motor Valley Fest. E’ lui il ’papà’ del termine Motor Valley, poi divenuto un brand conosciuto in tutto il mondo. "Nel 2012 ero presidente dell’Ascom di Modena e della Confcommercio dell’Emilia-Romagna e mi venne in mente di commissionare una ricerca sulla consistenza del settore delle auto sportive – racconta – È stato come scoperchiare il vaso di Pandora: emerse un mondo molto più esteso di quanto avessimo mai immaginato. Le faccio solo un esempio: la ricerca rivelò che nel secolo scorso a Bologna esistevano 149 marchi di motociclette. Oggi è rimasta solo la Ducati, ma quel numero rende l’idea di quanto fosse sviluppato quello che oggi chiamiamo settore dell’automotive. Basti pensare che negli anni Sessanta più del 30% delle famiglie modenesi aveva a che fare con le auto e il relativo indotto. Lo dimostra la storia di Schedoni, l’artigiano modenese che ha trasformato il suo laboratorio in un’azienda di accessori di lusso per le auto, a partire da Ferrari. Insomma, non ho scoperto l’acqua calda: la Motor Valley esisteva già, solo che non ne eravamo consapevoli". Quando, poco tempo dopo, coniò il termine Motor Valley, Blondi venne criticato per aver scelto due parole inglesi. "Spiegai ai detrattori che dovevamo rivolgerci agli europei, americani e giapponesi che venivano qui come turisti o agli investitori per fare auto sportive. Serviva un nome che spiegasse che noi abbiamo un know how unico al mondo, perché è tutto concentrato qui".

Blondi e i suoi collaboratori intuirono che quelle due parole inglesi – Motor Valley – sarebbero potute diventare un veicolo per la promozione del marketing territoriale e lo lanciarono con un convegno. "È stata la classica idea giusta al momento giusto – sottolinea Blondi – In quel periodo a Modena si stavano progettando la pista di Marzaglia e il museo Casa natale Enzo Ferrari. L’allora sindaco Giuliano Barbolini e il presidente della Regione Vasco Errani colsero le potenzialità del progetto e lo sostennero. Nacque il marchio, lo depositammo e lo regalammo alla Camera di commercio, che a sua volta lo cedette alla Regione.

Arrivarono fondi Ue per sei-sette milioni di euro, che all’epoca erano un bel po’ di soldi, con benefici per le università, i musei, le aziende e l’intera filiera dell’auto". Il resto è storia.