Rissa sugli spalti, la scelta dei mister: "Rinunciamo al match"

Rissa sugli spalti tra giocatori porta alla sospensione di una partita di calcio. Le due squadre decidono di non giocare per evitare ulteriori problemi, accettando eventuali sanzioni.

Rissa sugli spalti tra alcuni giocatori prima del match: le due società per evitare altri guai hanno così deciso di comune accordo di non giocare la partita che si sarebbe dovuta disputare di lì a poco. E pazienza se entrambe perderanno a tavolino, la sicurezza dei ragazzi prima di tutto. Emergono nuovi dettagli su quanto accaduto sabato pomeriggio. Decisione drastica sul campo sportivo di San Felice dove in quel momento era in corso il match precedente, una partita di calcio cominciata alle 16. A un certo punto, intorno alle 16.30, nel corso dell’incontro, è scoppiata una rissa in tribuna tra alcuni giocatori del San Felice e uno della Modenese calcio accompagnato dalla ragazza: subito dopo, alle 18.30, le due squadre avrebbero dovuto affrontarsi nella giornata valevole per il campionato Allievi under 17. A scatenarla qualche parola di troppo, probabilmente strascico della partita di andata quando tra le due squadre si era creata tensione dovuta a episodi di gioco. Fatto sta che sono volati insulti, spintoni, calci e pugni: gli altri presenti sugli spalti hanno provato a dividere i litiganti, fortunatamente non ci sono stati feriti gravi.

L’arbitro accorgendosi dell’episodio ha immediatamente sospeso la partita in corso, che è poi regolarmente ripresa cinque minuti dopo quando nell’impianto sportivo sono sopraggiunte pattuglie dei carabinieri e della polizia locale per sedare i bollenti spiriti.

Le due società vista la mala parata si sono parlate e hanno deciso di comune accordo di evitare di disputare il match.

"Non c’erano le condizioni per farlo – riferiscono Gianluca Borghi, dirigente della Modenese e Stefano Reggiani, dirigente del San Felice – abbiamo spiegato all’arbitro le ragioni: accetteremo qualsiasi responso, non importa se perderemo a tavolino entrambi la partita. Il fatto è che se anche la rinviamo tra 20 giorni, le tensioni potrebbero non diminuire e potrebbe capitare qualcosa di spiacevole. Lo facciamo per salvaguardare l’incolumità dei ragazzi e la serenità delle due società". Borghi aggiunge che "proprio perché temevano che potesse succedere qualcosa, visto quanto accaduto all’andata, noi della Modenese avevamo deciso di recarci a san Felice tutti insieme con le macchine, i ragazzi sono stati accompagnati da quattro dirigenti e un genitore: siamo arrivati alle 17.20 quando tutto era finito".

Cosa succederà adesso in termini di regolamento alle due società? Intanto va specificato che l’arbitro non ha il potere di decidere nulla di fronte a casi come questo. Ha solo potuto prendere atto e verbalizzato la volontà delle due squadre di non giocare, trascorsi i 45 minuti di rito. Sarà a questo punto il giudice sportivo a decidere: possibile anche la sconfitta a tavolino per entrambe. Ma in questo caso sarebbe a fin di bene. Tanto che dalle rispettive società si sta ragionando che se anche il giudice dovesse stabilire che il match vada rigiocato potrebbero decidere di non disputarlo comunque, evitando guai.

g.a.