"Seta, basta annunci. Adesso bisogna agire"

"Abbiamo letto con attenzione l’intervista rilasciata a mezzo stampa dal presidente di Seta sperando di trovare delle serie intenzioni su...

"Seta, basta annunci. Adesso bisogna agire"

"Seta, basta annunci. Adesso bisogna agire"

"Abbiamo letto con attenzione l’intervista rilasciata a mezzo stampa dal presidente di Seta sperando di trovare delle serie intenzioni su come affrontare la drammatica situazione nella quale versa il trasporto pubblico locale modenese. Ebbene – afferma Ferdinando Pulitanò, presidente provinciale di Fratelli d’Italia – il presidente di Seta ha imparato dal sindaco di Modena e suo principale sponsor, dal momento che addebita al governo italiano le colpe, i limiti e le mancanze del trasporto pubblico locale".

Ma non è finita qui. Sul tema, Pulitanò mette in luce ulteriori aspetti. "Nascondere la propria incapacità gestionale è tipico del partito democratico delle nostre latitudini e anche Cirelli non si smentisce – continua il presidente provinciale di Fd’I –.

Seta deve garantire la sicurezza degli autisti e in questo senso accogliamo con piacere l’intenzione del presidente di installare le telecamere sui mezzi, ma ci chiediamo se dobbiamo aspettare che si verifichino altri episodi drammatici come l’accoltellamento di pochi giorni fa per vedere finalmente questi passi in avanti".

"Crediamo piuttosto che questo sia l’ennesimo annuncio da parte di chi è maggiormente impegnato a lavarsi la coscienza, posto che ad oggi il protocollo siglato ormai due anni fa tra la Prefettura e Seta, in base al quale doveva essere installato un bottone d’allarme immediato per gli autisti su tutti i mezzi di trasporto, sia rimasto lettera morta – continua Pulitanò –. Ancora adesso non capiamo perché non si installi questo ennesimo presidio di sicurezza che costituisce anche un buon deterrente in funzione anti-vandalismo ed anti-effrazione, dal momento che il sistema può essere utilizzato sia con il mezzo in movimento, sia quando il bus è fermo al capolinea o parcheggiato in deposito".

Ma non è finita qui. "Infine, visto che Cirelli cita la Regione Veneto, gli consigliamo anche di studiare il caso di Regione Lombardia e Regione Piemonte, dove sono stati siglati dei protocolli di intesa in forza dei quali alle forze dell’ordine e alle forze armate è permesso di viaggiare gratuitamente sui mezzi di trasporto regionali, con il preciso scopo di garantire la sicurezza dei viaggiatori e del personale di bordo".

"Il tempo degli annunci deve finire. Ora – conclude Pulitanò – è il tempo di un profondo atto di responsabilità da parte di una sinistra che ha distrutto il nostro trasporto pubblico locale attraverso l’occupazione politica dei posti di comando del quale l’attuale presidente è il perfetto esempio".