Studente sospeso per un’intervista, Valditara: “Il Ministero non ha alcun potere di ingerenza, ma può fare ricorso”

Il caso di Damiano Cassanelli arriva alla Camera: “Il Consiglio d'Istituto ha ritenuto di applicare una sanzione inferiore, con 12 giorni di allontanamento dalla scuola per non pregiudicare l'anno scolastico”

Gli studenti del Barozzi manifestano per Damiano: nel tondo il ragazzo sospeso per aver criticato la scuola

Gli studenti del Barozzi manifestano per Damiano: nel tondo il ragazzo sospeso per aver criticato la scuola

Modena, 7 febbraio 2024 - Sul caso di Damiano Cassanelli, studente 18enne di Modena sospeso per un'intervista sulle criticità della vita scolastica rilasciata alla stampa locale è intervenuto il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, rispondendo al question time alla Camera. Il Consiglio d'istituto della scuola "ha considerato che le dichiarazioni rese dallo avessero significative ripercussioni sulla dignità e la reputazione del personale scolastico e dell'Istituto", ha detto il ministro.

Cassanelli è uno studente dell’Ites Jacopo Barozzi e come rappresentante d'istituto nel corso di uno sciopero che si stava svolgendo senza l’autorizzazione della dirigente scolastica, ha rilasciato un’intervista per farsi portavoce di criticità relative alla vita scolastica. Per questo rischia la sospensione di dodici giorni da scuola. Replicando alle deputate di Azione, Giulia Pastorella e Valentina Grippo, Valditara premette che "l'interrogazione verte su una vicenda specifica che coinvolge una istituzione scolastica nella sua autonomia e, in particolare, le prerogative dei propri organi collegiali. In relazione ai fatti rappresentati, dunque, il ministero - precisa - non ha alcun potere di ingerenza, potendo solo fornire gli elementi informativi acquisiti, per l'occasione, per il tramite dell'Ufficio scolastico regionale" per l'Emilia-Romagna. La vicenda è iniziata il 28 novembre, giorno dello sciopero. Tra i punti sollevati dallo studente anche una ‘perquisizione’ avvenuta l’ultimo giorno di scuola la scorsa estate quando alcuni alunni hanno dovuto lasciare zaini e borse all’ingresso per essere controllati dal personale e minacce di denunce alla Digos in caso di sciopero.

A fine gennaio l'annuncio della volontà di sospendere il ragazzo, che si è rivolto a un legale, e la solidarietà da parte dei compagni di scuola che hanno anche organizzato una protesta con cartelli e striscioni davanti all'istituto. Il ministro precisa anche che "la scuola, nella composizione del Consiglio di Istituto, si è attivata poiché ha ritenuto che la condotta posta in essere dallo studente abbia comportato una grave violazione del proprio Regolamento d'Istituto".

Anzi, precisa il ministro, "sulla base di quanto riferito dalla dirigente scolastica, emergerebbe, peraltro, che lo studente non era presente all'interno della scuola durante i fatti da lui stesso contestati; alcuni docenti e genitori presenti in quel frangente, interpellati dalla medesima dirigente scolastica, avrebbero, di converso, negato gli accadimenti riportati dallo studente". "La condotta dello studente - prosegue il ministro - è stata ritenuta inquadrabile tra quelle astrattamente sanzionabili con l'allontanamento dalla scuola per oltre 15 giorni".

Per questo, i 12 giorni di sospensione annunciata rappresentano uno sconto, continua Valditara: "Vista la complessiva situazione scolastica dello studente, con un profitto buono, il Consiglio d'Istituto ha ritenuto di applicare una sanzione inferiore, con 12 giorni di allontanamento dalla scuola per non pregiudicare l'anno scolastico. Ovviamente, a tutela dello studente, qualora si sentisse leso nei suoi diritti, resta sempre ferma la facoltà di proporre ricorso all'organo di garanzia interno all'istituzione scolastica, oltre a poter presentare reclamo al direttore dell'Ufficio scolastico regionale in merito a violazioni dello statuto".

Cassanelli attraverso il proprio legale, l’avvocato Stefano Cavazzuti ha inviato una memoria difensiva ai componenti del consiglio di istituto dove si fa presente come il 18enne abbia agito in qualità di rappresentante degli studenti e, quindi, nello svolgimento di una funzione politica che legittima il diritto alla libertà di espressione e di critica.