Un impianto da 22 milioni contro gli allagamenti

Si farà l’impianto di sollevamento acque di Bomporto sul Canale Naviglio per la messa in sicurezza del nodo idraulico Canale...

Un impianto da 22 milioni contro gli allagamenti

Un impianto da 22 milioni contro gli allagamenti

Si farà l’impianto di sollevamento acque di Bomporto sul Canale Naviglio per la messa in sicurezza del nodo idraulico Canale Naviglio-Fiume Panaro in località Prati di San Clemente, finalizzato al contenimento della criticità idraulica dei territori posti a nord di Modena, non solo Bomporto ma anche il capoluogo e Bastiglia.

"Nell’ anno – fanno sapere dal Consorzio Bonifica Burana – si spera di partire con la realizzazione". L’impianto sarà collocato fra la conca di navigazione e il ponte Nave della via Ravarino-Carpi sul Canale Naviglio. Si compone di una stazione di pompaggio dotata di 4 idrovore sommergibili della potenza di 575 kW cadauna, per una portata complessiva di circa 22 m3/s, e da due sistemi di doppie paratoie, quest’ultime necessarie alla regolazione dei livelli idrici a monte e a valle dell’impianto. A monte dell’impianto verranno realizzare le vasche di alloggiamento delle idrovore; verranno inoltre rialzati gli argini esistenti fino alla quota di +29,20 metri s.l.m., quota di coronamento degli argini del fiume Panaro a valle del ponte Nave.

Verrà inoltre installato un nuovo sistema di sbarramento consistente in due doppie paratoie le quali per permettere la gestione di qualsiasi carico idrico lato Panaro e lato Naviglio, così da dare ulteriore protezione idraulica nel caso di mancato funzionamento dei portoni vinciani in concomitanza di una piena del fiume Panaro. Il costo previsto dell’opera, già interamente finanziata dalla Regione Emilia-Romagna è di quasi 22 milioni (21.822.528,00) di euro. "Per Bomporto – spiega la sindaca Tania Meschiari - si tratta di un progetto importante perché va ad aggiungersi all’adeguamento del bacino di laminazione dei Prati di San Clemente. In caso di piena del Panaro, che provoca la chiusura delle porte vinciane, il Naviglio perde la possibilità di sfogo e questo impianto, insieme al bacino dei Prati di San Clemente, concorre a mettere il paese e gli insediamenti prduttivi in sicurezza".

Nelle settimane scorse è stato depositato il progetto definitivo in Regione. Ora si attende si concluda l’iter di raccolta dei pareri per giungere entro l’estate alla convocazione della Conferenza Servizi per dare il via definitivo all’opera attesa da tempo. Critico l’esponente M5S Simone Giovanardi che parla di "tempi lunghi, idee non troppo chiare, poca trasparenza. Tutto questo non è accettabile dal momento che i fondi erano disponibili già dal 2021. Non vorremmo che anche questa opera faccia la fine dei lavori previsti alla cassa di espansione del Naviglio, in località Prati di San Clemente, un eterno cantiere con riprese di lavorI". Tale opera permetterà lo scolo delle acque meteoriche raccolte dai bacini del Canale Naviglio, del Cavo Argine e del Cavo Minutara nel caso di chiusura dei portoni vinciani a seguito di piena del Panaro. I tempi di realizzazione previsti sono di circa tre anni salvo imprevisti.

Alberto Greco