Il mercato cinese frena Maserati: "Cassa integrazione per 220"

Modena, operai e impiegati. L’azienda del Tridente: calo degli ordini nell’ultimo quadrimestre

La sede dello storico stabilimento Maserati di Modena, in via Ciro Menotti (foto d’archivio)

La sede dello storico stabilimento Maserati di Modena, in via Ciro Menotti (foto d’archivio)

Modena, 20 gennaio 2024 – Il centodecimo anno della storia della Maserati non è cominciato benissimo: l’azienda del Tridente, controllata da Stellantis, ha infatti comunicato l’attivazione della cassa integrazione per 220 dipendenti, tra operai e impiegati, della storica sede di viale Ciro Menotti, a Modena. Sale l’attesa per l’incontro tra i vertici dell’azienda e le parti sociali, previsto per giovedì. Il ricorso agli ammortizzatori sociali è giunto come un fulmine a ciel sereno, motivato dall’azienda con la frenata negli ordini avvenuta nell’ultimo quadrimestre del 2023, trainata soprattutto dal crollo del mercato cinese.

Il calo riguarda tutti i modelli della gamma, compresa la MC20, l’unica Maserati prodotta a Modena. Il 2024 probabilmente vedrà quindi un congelamento degli investimenti e si attendono conferme sull’uscita, nel corso dell’anno, della versione elettrica della GranCabrio, che andrebbe a raggiungere la sorella GranTurismo, già elettrificata nel 2023, e il suv Grecale. Nel 2025, dovrebbe poi essere il turno della versione Folgore (la sigla utilizzata per identificare le Maserati a zero emissioni) del Levante e della nuova Quattroporte. Ma proprio quest’ultimo modello è al momento oggetto di riflessioni, col lancio che potrebbe slittare a causa di una rivalutazione in corso di tutte le variabili di un mercato in continuo mutamento e letteralmente cannibalizzato dai suv (e la Quattroporte è una ammiraglia, non un suv). Un anno, quindi, di riflessioni e ripensamenti tra Torino e Modena. Non che gli ultimi siano stati sempre tranquilli e lineari.

Dieci anni fa Maserati, in piena era Marchionne, condivideva progetti e sviluppo con Alfa Romeo. Un’esperienza poi accantonata per aprire la strada, nel 2018, a un nuovo corso della storia del marchio: il centro di ricerca su via Emilia Ovest è diventato il Maserati Innovation Lab, è stato realizzato un nuovo motore, il Nettuno, potente V6 anticamera della nuova berlinetta supersportiva, la MC20, presentata nel 2020. Per la MC20, modello manifesto della nuova fase del Tridente, Maserati ha completamente rinnovato la linea di produzione nella sede di viale Ciro Menotti. Non solo, sempre a partire dal 2018 gli oltre 800 ingegneri dell’Innovation Lab hanno dato il via al lungo percorso di elettrificazione della gamma, che ha portato al 2023 come anno di svolta: l’anno scorso, infatti, Maserati ha presentato la GranTurismo Folgore, primo modello 100% elettrico del brand, e ha esordito nel campionato di Formula E, tornando alle competizioni per monoposto dopo sessantasei anni. Maserati è stata quindi protagonista di un piano di riposizionamento sul mercato e di ingenti investimenti. La frenata sul mercato degli ultimi mesi è comune ad altri marchi dell’automotive, anche se la Fiom-Cgil si chiede come sia possibile passare nel giro di poche settimane dal bisogno di occupare lavoratori in trasferta alla cassa integrazione. In attesa di risposte dall’incontro di giovedì, in Maserati hanno accolto il nuovo manager Giovanni Perosino, una carriera a Torino tra la Fiat e Lancia. Guiderà le strategie globali di marketing del brand.