"Ecco perché ho ucciso Pierpaolo": le nuove rivelazioni di Alessandrini

Sono quelle che farà domani l’assassino reo confesso, durante l’interrogatorio richiesto dai suoi legali

Pesaro, 18 febbraio 2024 – Michael Alessandrini, ora 31enne, pesarese, assassino reo confesso dell’amico Pierpaolo Panzieri, 27 anni, pesarese, è atteso domani mattina, in un’aula del tribunale di Pesaro, per essere interrogato dal gip Giacomo Gasparini e dalle parti, i suoi avvocati, Salvatore Asole e Carlo Taormina, oltre che dal pm, Silvia Cecchi e anche dagli avvocati della parte civile, Paolo Biancofiore e Fabio Anselmo.

Micheal Alessandrini, 31 anni reo confesso dell’omicidio. A destra, la vittima: Pierpaolo Panzieri
Micheal Alessandrini, 31 anni reo confesso dell’omicidio. A destra, la vittima: Pierpaolo Panzieri

L’interrogatorio è stato richiesto dalla difesa di Alessandrini. E il primo dei motivi di questa scelta difensiva, è legato al fatto che domani il 31enne pesarese, rispondendo alle domande dei suoi legali, svelerà una cosa che ancora non ha mai detto: qual è stato (secondo lui) il motivo per il quale ha ucciso Pierpaolo con 23 coltellate, il 20 febbraio scorso, dopo una cena tra i due nella casa della vittima in via Gavelli. Evidentemente la difesa del 31enne punta su questo ’nuovo’ movente. Nel marzo scorso, Alessandrini aveva detto che aveva ucciso l’amico perchè gliel’aveva ordinato Yahweh, il dio ebraico. Ma il ’nuovo’ movente potrebbe legarsi allo snodo cardine su cui il processo si sviluppa, quello cioè della capacità mentale dell’imputato, già dichiarato da un collegio di periti del tribunale semiinfermo di mente. Alla fine dell’interrogatorio, Alessandrini consegnerà anche uno scritto, il cui contenuto non è noto al momento.

Le imputazioni a carico di Alessandrini, che il gip non ha cambiato, nonostante una richiesta in contrario delle difese, sono ancora l’omicidio aggravato dalla premeditazione, crudeltà e i futili motivi. Aggravanti che le difese hanno contestato, ritenendole incompatibili col suo stato di seminfermità mentale.

Dopo l’interrogatorio di domani, alla luce delle nuove dichiarazioni, le difese faranno richiesta per riconvocare i periti, e sceglieranno anche un nuovo perito – uno psichiatra – che darà una ulteriore valutazione sulla capacità mentale dell’imputato. Il che vuol dire che potrebbero allungarsi i tempi per la data della udienza preliminare che deciderà il rinvio a giudizio di Alessandrini. Nel dibattimento, poi, la Corte d’Assise deciderà se a carico dell’imputato ci saranno o meno quelle aggravanti. E da quella decisione, deriverà se Alessandrini potrà esser giudicato con rito abbreviato, e quindi potrà evitare l’ergastolo, o no.

Alessandro Mazzanti