GIOVANNI VOLPONI
Cronaca

Fibromialgia, è una rete la sua prima cura

Lunedì un incontro, finora unico nel suo genere, con esperti per allargare il supporto ad una patologia che tocca 30mila pazienti in regione

Piero Sestili, Vanessa Di Bonaventura e Roberta Baldi assieme ad alcune volontarie

Piero Sestili, Vanessa Di Bonaventura e Roberta Baldi assieme ad alcune volontarie

Parte da Urbino, lunedì prossimo, in concomitanza con la Giornata Mondiale della Fibromialgia, un percorso virtuoso che mira ad alleviare le condizioni di tanti pazienti affetti da questa sindrome ancora poco conosciuta e spesso sottovalutata ma capace purtroppo di rendere davvero difficile la vita quotidiana di tante donne, soprattutto nel lavoro e negli spostamenti. L’occasione sarà un incontro, il primo nel suo genere, in programma alle ore 20,45 al Collegio Raffaello, nella sala Incisori (Piazza della Repubblica).

"Sarà di sera e con tanti professionisti che interverranno – spiega Roberta Baldi, presidente di Le Ali di Auser e tra le organizzatrici, che tra l’altro soffre di questa patologia – perché miriamo ad avere la più ampia partecipazione possibile. Lo scopo della serata è innanzitutto divulgativo, ma anche di espandere la rete di noi pazienti fibromialgiche: una rete di supporto vicendevole che già a Pesaro, dove abbiamo la sede, sta dando i suoi frutti. Se pensiamo che nelle Marche ci sono 30mila persone, in maggioranza donne, a cui è stata diagnosticata la fibromialgia (e i numeri sono sottostimati), ma per tutte noi non esiste una cura né una terapia farmacologica risolutiva, già l’essere parte di una rete può fare la differenza. Per noi lo ha fatto e lo fa ogni giorno".

All’incontro, oltre alla presenza dei rappresentanti dell’Amministrazione comunale (sindaco e l’assessore alle politiche sociali Foschi) e di Auser Urbino (Per Auser presente Massimo Ciabocchi, presidente provinciale), interverranno Piero Sestili, presidente della Scuola di Scienze Motorie della Carlo Bo, la direttrice facente funzioni di fisiatria di Urbino Vanessa Di Bonaventura, il reumatologo Alberto Silvestri, il medico internista e diabetologo Claudio Molaioni, lo psicoterapeuta Luca Rizzi e la nutrizionista Daniela Pignatelli.

Prosegue Roberta Baldi: "La fibromialgia è una sindrome che colpisce prevalentemente donne intorno all’età della menopausa, che porta dolori muscolari, articolari, rigidità, affaticamento, insonnia, problemi di memoria e dalle ricadute psicologiche e sociali molto complesse. Per questo i vari esperti parleranno delle strategie da adottare per conviverci, dall’attività fisica adattata, di cui si interessa la facoltà di Scienze motorie, alla sana alimentazione, dalla gestione del dolore grazie alla terapia psicologica agli integratori più utili. Non tutte le giornate sono uguali per noi, i sintomi cambiano spesso. A Pesaro c’è un gruppo di mutuo aiuto, fatto da noi, in cui parliamo e ci confrontiamo, per portare a casa un consiglio pratico utile, indirizzarci ai migliori specialisti e non sentirci sole. Inoltre, è importante aumentare l’informazione sia tra la popolazione, sia tra i medici di famiglia, che non di rado non riescono a indirizzare le pazienti affette dal giusto specialista".

Aggiunge il direttore facente funzioni del distretto urbinate, Michele Cartaginese: "Si tratta di una patologia che non è conosciuta con la dovuta attenzione: l’associazione ’Le Ali di Auser’ ci dà una grande mano nella sensibilizzazione e il convegno sarà un punto d’inizio per il nostro territorio, un’occasione per recuperare un diverso approccio verso le pazienti".

Conclude la fisiatra Vanessa Di Bonaventura: "Spero che da questo progetto nasca una rete per tutti i pazienti, che tra sanità pubblica, associazioni e popolazione abbiano i supporti per vivere sempre meglio".