FRANCESCO PIERUCCI
Cronaca

Lo chef di Urbino: "Guardate cosa vi metto nel piatto, sono croccanti e profumate"

Giuseppe Portanova propone nel suo locale un piatto con hormigas chicatanas del Messico. "L’idea mi è venuta dopo un viaggio. I clienti? Stupiti ma curiosi". La portata costa 24 euro

Lo chef di Urbino: "Guardate cosa vi metto nel piatto, sono croccanti e profumate"

Urbino, 9 maggio 2023 – Insetti a tavola. Per alcuni fa parte di un nuovo Rinascimento, per altri è futuro-presente a cui adeguarsi pedissequamente. Dipende dai punti di vista, dalle sensibilità. Fatto sta che l’integrazione di insetti in cucina, come ingrediente coadiuvante o portante di ricette, è un dato di fatto. Oltre la moda. A infrangere ogni dogma culinario ha pensato Giuseppe Portanova, chef urbinate, che per primo ha introdotto nel territorio questo ingrediente. Il suo crudo di tonno è esaltato dalla croccantezza leggermente affumicata ed erbacea delle hormigas chicatanas, ovvero formiche alate che arrivano direttamente dal Messico.

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Giuseppe Portanova e Silvia Sacchi dispongono le formiche Chicatanas sul piatto a base di tonno. Accanto, Portanova con un vasetto di formiche
Giuseppe Portanova e Silvia Sacchi dispongono le formiche Chicatanas sul piatto a base di tonno. Accanto, Portanova con un vasetto di formiche

Ci spiega il piatto?

"Certo. Tutto parte dal viaggio che mia moglie Silvia e io abbiamo fatto in Sud America a gennaio. Questi insetti hanno una nota affumicata, poi c’è la parte croccante che per il cervello è gioia e il finale richiama il popcorn. Hanno un profumo fresco, quasi floreale. Queste formiche sono le più comuni, altre ricordano gli agrumi e forse creeremo un piatto anche con quelle".

Il nome di questo piatto?

"Si chiama ’Sono tonnato dal Messico’. Costa 24 euro, è in menù da giovedì ed è composto da un crudo di tonno pinna gialla marinato con scorza di lime; nel piatto c’è anche un sorbetto di agrumi e Mescal (distillato di agave prodotto nello stato messicano di Oaxaca) che conferisce una nota affumicata. Sopra, viene posizionato un nachos di mais TerraBio fritto, quindi localissimo. A completare il tutto una quenelle di guacamole, fiori viola di salvia e germogli di pisello. Infine adagiamo le formiche. Il legame è tra la nota affumicata data dalla loro tostatura e quella del Mescal".

Cosa dicono i clienti?

"Non usciamo dalla cucina con le formiche impiattate ma Silvia Sacchi (responsabile della sala) le inserisce al tavolo con delle pinze. Nonostante sia ben scritto in menù c’è chi è rimasto stupito, credendo non fossero vere. Le espressioni sono bellissime, avendo la cucina a vista le vedo, e noti la magia nelle espressioni dei clienti che assaggiano qualcosa di nuovo. Sono stupiti ed è un’emozione".

Urbino è patrimonio Unesco come la cucina messicana. Un binomio azzeccato, direi.

"Le chicatanas arrivano direttamente da lì, un vasetto costa sui 40 euro. E’ la varietà più grande e viene raccolta nelle stagioni delle piogge. Sono formiche naturali e non allevate, poi vengono fatte essiccare e tostate. Trovo limitante dire no per principio all’uso di insetti o di nuovi ingredienti in cucina: ovvio che deve essere chiaro cosa sto mangiando e la provenienza".

Quindi un domani la sua tagliatella della nonna con il ragù di cortile potrà essere fatta con farina di grillo?

"Perché no. Può essere un’opzione oltre alla classica, che è un capolavoro: dobbiamo vedere oltre. Non possiamo chiuderci a riccio, è limitante dire ’non le mangerò mai’ se il gusto è buono. Oltre alle mode dobbiamo capire se le nuove materie prime hanno una valenza".

Cosa pensa della carne coltivata?

"Uguale. Un cuoco deve avere l’umiltà e la mente aperta per provare, nel rispetto del piatto. Dobbiamo offrire un cibo sano, a basso impatto ambientale e gustoso".

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