La rabbia di mamma Laura: "Vigliacco fino in fondo"

Omicidio Panzieri, parla anche il fratello Gianmarco: “A cena con noi anche la sera prima, lo tartassava”

"Vigliacco fino alla fine. Ha detto che chiede scusa a Pierpaolo perché non meritava una fine così. Le scuse non le deve fare a noi, se vuole va al cimitero da Pierpaolo e prova a chiederle a lui". Arrivano dritte al cuore le parole di Laura Gentilucci, la mamma di Pierpaolo Panzieri, il 27enne ucciso da Michael Alessandrini il 20 febbraio dello scorso anno con 23 coltellate, di cui la prima alla schiena.

Laura Gentilucci, la mamma di Pierpaolo Panzieri
Laura Gentilucci, la mamma di Pierpaolo Panzieri

Il movente, ora, ha preso la piega omosessuale. Alessandrini, infatti, ha dichiarato ieri mattina nell’aula del gup di essere stato innamorato del giovane Panzieri perché si sente ambosex. A scatenare la follia omicida, secondo il suo racconto, sarebbe stato proprio un rifiuto di Panzieri nei confronti del suo assassino.

"Non crediamo al movente sentimentale – ha dichiarato la mamma di Pierpaolo appena uscita dall’aula -, e allora perché non ha tirato fuori la storia dell’amore nei confronti di mio figlio alla prima interrogazione? Ha aspettato un anno per dire la sua ennesima verità, ma anche oggi ne è uscito un calderone senza senso".

Il reo confesso ha reso dichiarazioni spontanee fino anche ad accettare di sottoporsi ad interrogatorio da parte dei suoi legali, con l’intento di fare luce sulle reali motivazioni che l’hanno spinto al tragico gesto, rifiutandosi, però, di rispondere alle domande della parte civile.

Una versione, quella riportata in aula dal 31enne, che non convince la famiglia Panzieri: "Mio figlio è stato ritrovato riverso nel suo bagno – nell’abitazione di via Gavelli in pieno centro storico –. La prima coltellata gli è stata data alle spalle confermando la vigliaccheria di questo soggetto. Merita l’ergastolo a prescindere dal movente che lo ha spinto a compiere quel gesto – ha detto Laura Gentilucci –. L’ergastolo per Alessandrini è l’unica giustizia che potrà mai avere mio figlio".

Gianmarco Panzieri, fratello di Pierpaolo, ieri mattina, fuori dal tribunale di Pesaro ha anche sottolineato un aspetto mai emerso prima: "Alessandrini era a casa di mio fratello anche la sera prima dell’omicidio. Lo tartassava, era logorroico e mio fratello mi chiamò dicendo andare a casa sua a cena perché stava rompendo. Non ne poteva più. Io andai – racconta Gianmarco Panzieri – e adesso, con il senno di poi, riesco ad unire tutti i puntini".

Secondo la famiglia Panzieri alla base del gesto c’era una gelosia nei confronti di Pierpaolo, ma non di tipo amorosa: "Era invidioso perché mio figlio si stava costruendo una vita, lavorava e da dieci giorni era andato a vivere da solo – sottolinea la mamma - ma lui continuava a tempestarlo di messaggini, anche 15 al giorno per farsi invitare".