Lo stadio a bagnomaria: alla prima pioggia le panchine s’allagano e diventano piscine

Valanghe di critiche per una ristrutturazione costata 900mila euro ma che alla prova maltempo dimostra i suoi gravissimi limiti. Il sindaco Ricci: "Non sono partite le pompe di aspirazione"

Pesaro, 8 gennaio 2024 – Sono tornate le piscine del Benelli. Sul lato tribuna, belle profonde ora che le panchine sono state parzialmente interrate. Tutte sott’acqua le nuove poltrone. Vabbè, sono caduti oltre 70 millimetri di pioggia su Pesaro in poche ore (più del quantitativo medio di un mese), ma dopo aver rifatto il campo e tutto quello che c’è intorno (nuovo manto, nuovi drenaggi, nuove panchine), tutto ci si poteva aspettare meno che si tornasse ai tempi della famigerata Vis-Cecina.

Le panchine locali e ospiti sommerse dall’acqua che non ha trovato vie di scolo
Le panchine locali e ospiti sommerse dall’acqua che non ha trovato vie di scolo

Stavolta per la verità il terreno di gioco ha retto, sono state le fasce esterne (in particolare quella sotto la tribuna) ad allagarsi. L’impressione è che non sia un problema di drenaggio ma di smaltimento dei volumi d’acqua: o le pompe hanno funzionato male oppure l’intera rete non è in grado di smaltire grandi quantitativi in occasioni del genere, e in un quartiere di suo problematico come Pantano.

Fosse successo durante la partita, con tutti i panchinari alluvionati, avremmo assistito a delle scene fuori dal comune. Ma è chiaro che dopo la ristrutturazione dello stadio Benelli costata quasi un milione di euro, con inaugurazione avvenuta appena 3 mesi e mezzo fa, non è ammissibile definire "normale" vedere le panchine sotto 40 centimetri d’acqua.

Nemmeno i sottopassi di Loreto e di via Rossi avevano raccolto così tanta acqua. Secondo molti, non è stato proprio previsto il deflusso dell’acque piovane. Vanno messe delle grate, collegate ad un canale di scolo. Scrive il consigliere comunale Daniele Malandrino: " La mia proposta, presentata tramite una mozione, di approntare un progetto organico, per il Benelli, affidato a tecnici specializzati da realizzarsi a step successivi è stata bocciata dalla maggioranza, che ha preferito continuare a procedere con le toppe. Oggi, a distanza di pochi mesi, vediamo i risultati imbarazzanti dei lavori sul nuovo prato. Nonostante l’investimento di novecentomila euro, il campo, nelle sue parti laterali, è ora allagato, mettendo in ridicolo le rassicurazioni del Sindaco. Il quale, durante l’inaugurazione, aveva elogiato il lavoro svolto sul campo sintetico ibrido. Ricordo che disse: ”Siamo molto contenti per questo lavoro fatto davvero in tempi brevi – dice – un lavoro fatto molto bene, un campo sintetico ibrido di ultima generazione. Ci voleva, il campo non reggeva più nonostante la continua straordinaria manutenzione, abbiamo rifatto il drenaggio, abbiamo rifatto tutto l’impianto di irrigazione, le panchine nuove, un intervento di novecentomila euro”.

La realtà attuale mostra tribune e parti laterali allagate. Fortunatamente la partita di campionato, si era già svolta, altrimenti sarebbe stato problematico disputarla. Tutto questo richiede una seria riflessione sulla gestione delle risorse pubbliche da parte di questa amministrazione e conferma la necessità di investire in progetti mirati e sostenibili. Non possiamo permetterci ulteriori errori che compromettono l’utilizzo di importanti strutture sportive come lo stadio Benelli".

Il campo sintetico è quello che ha retto meglio mentre intorno siamo di fronte ad un evidente mal funzionamento dell’impianto di deflusso delle acque piovane oppure ad una vera dimenticanza nella progettazione. Il che sarebbe anche peggio. E’ la prima vera giornata di pioggia di tutto l’inverno e i lati del campo sono finiti sotto l’acqua. In caso di temporale durante una partita, tutta la panchina ospite e locale dovrà traslocare e rifugiarsi in tribuna per evitare annegamenti. Dice il sindaco Matteo Ricci: "Ho avuto questa spiegazione: non sarebbero partite le pompe di aspirazione dell’acqua. Lì è più basso, e quindi servono le pompe. Che ci sono ma sono rimaste ferme".