GIORGIA MONTICELLI
Cronaca

Omicidio Bruzzese, il fratello della vittima: “Marcello vide Versace un mese prima di morire”

Girolamo Bruzzese, fratello della vittima e collaboratore di giustizia, ha ripercorso la giornata di Natale del 2018 e raccontato i suoi rapporti con la cosca dei Crea

L’omicidio Bruzzese a Natale 2018 a Pesaro

L’omicidio Bruzzese a Natale 2018 a Pesaro

Pesaro, 24 gennaio 2024 – Marcello Bruzzese potrebbe aver visto a Pesaro Rocco Versace - imputato su cui pende l’accusa di aver aiutato i due killer a pianificare il delitto di Natale 2018 - un mese prima di essere stato brutalmente ucciso nel garage di casa sua, in via Bovio. Lo ha detto questa mattina Girolamo Bruzzese - fratello di Marcello, morto il giorno di Natale di sei anni fa - mentre era collegato via monitor con il tribunale di Pesaro e con la corte d’assise presieduta dalla giudice Lorena Mussoni, per una nuova udienza che cerca di far luce sulla figura di Rocco Versace, l’uomo che per la procura ha avuto il ruolo di ‘palo’ in tutta la fase di programmazione e uccisione della vittima. Bruzzese ha iniziato la sua deposizione intorno a mezzogiorno ripercorrendo quella tragica giornata, raccontando quelli che sono stati i suoi rapporti con la cosca dei Crea prima di diventare un pentito e di essere inserito, assieme alla sua famiglia, all’interno di un programma di protezione. L’uomo ha raccontato i suoi legami stretti con la cosca che si interruppero il 20 ottobre del 2003, quando Bruzzese diventò ufficialmente un collaboratore di giustizia. Una data importante che spezzo definitivamente i rapporti tra Bruzzese e gli ‘ndranghetisti che, fino a quel momento, l’avevano coperto per tutta la sua latitanza durata dal 1995 al 2003. Un regolamento di conti, quindi, pare continuare ad essere la pista rivelata anche da Girolamo Bruzzese che ha riferito in aula di essersi ricordato solo 15 giorni fa di quanto il fratello Marcello, un mese prima della sua morte, gli avesse riferito; ovvero di aver visto Versace, in macchina con altre tre persone, nella rotatoria del Trony, in direzione Siligate. Dettaglio che ne Marcello, ne Girolamo avevano rivelato a nessuno fino ad oggi e che sembra essere stato sottovalutato proprio dal collaboratore di giustizia nei giorni successivi al fatto. Durante la mattinata è stato anche ascoltato un ulteriore collaboratore di giustizia. Gianenrico Formosa ha infatti raccontato alla corte d’assise di aver avuto rapporti stretti con Francesco Candiloro che, assieme a Michelangelo Tripodi, è già stato condannato all’ergastolo dal tribunale di Ancona per l’omicidio Bruzzese. “Abbiamo fatto una bella figura a Pesaro”: sono le parole che avrebbe utilizzato Candiloro per ammettere a Formosa, nel 2019, di aver portato a termine l’omicidio Bruzzese. Il pentito era stato reclutato per svolgere un ulteriore piano omicida, quello nei confronti di Girolamo Bruzzese che però, nei fatti, non trovò mai compimento.