
Piazza Lazzarini: un passato che non può tornare
Gentile lettore, non so quanti anni lei abbia, ma la sua lettera ha il sentore di qualcosa che fu. Oggi piazza Lazzarini è solo il "terminale" di via Branca, mentre ci furono anni in cui era l’anticamera di uno spazio che immetteva su uno spazio verde e vissuto che andava fino alla stazione.. verso una bella zona di verde. La statua di Garibaldi era come un faro, i giardini, attorno all’ospedale e attorno ai resti delle vecchie mura roveresche erano molto frequentati (perfino dove oggi c’è lo sgambatoio per cani!). L’arrivo del cavalcaferrovia, ha necessariamente sconvolto tutto. Col fiume del traffico sulle vie Oberdan e XI Febbraio e su quel "comprensorio" che aveva una sua unità è calata la mannaia che l’ha spaccato in due. Oggi piazza Lazzarini "si affaccia" timidamente su qualcosa che è estraneo al centro cittadino che pure è lì a pochi metri ma è come un mare difficile da attraversare. Forse un buon baricentro potrebbe diventare il teatro "Rossini" quando tornerà a vivere, ma dovrebbe essere qualcosa di "vivo" e non un luogo aperto solo ogni tanto. Quella a cui lei fa riferimento mi pare dunque un’impresa difficile e temeraria, come l’asse via Curiel-Passeri. Non basta una giostra. O togliere la gomma nera della Galleria Roma.