ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Piove dentro le classi del Genga: "I nuovi arredi sono inutilizzabili"

L’allarme di uno dei docenti, Luca Bondi: "Comprati 300mila euro di materiale, ma restano nel cellophane"

Le vistose infiltrazioni del tetto e gli arredi 'imbustati’

Le vistose infiltrazioni del tetto e gli arredi 'imbustati’

"Piove dentro la nostra scuola: dobbiamo mettere i secchi". E’ l’allarme lanciato dal professor Luca Bondi, docente dell’istituto tecnico Bramante Genga che si trova al Campus di Pesaro, e che denuncia le pessime condizioni strutturali in cui versa l’edificio. Luca Bondi insegna progettazione, costruzione impianti e topografia e racconta che quando piove è necessario armarsi di recipienti per raccogliere l’acqua che scende dal soffitto. "Ci sono delle infiltrazioni d’acqua molto gravi: non è un ambiente salubre e ci sono muffe ed efflorescenze. In alcuni punti ci sono dei distacchi di vernice e di intonaco". Il professore non ci sta e ha affidato la propria denuncia a una lettera aperta condivisa con il collegio docenti "ed ho atteso inutilmente le promesse di intervento della Provincia".

Non solo. Bondi è stato incaricato dalla preside di essere il referente per l’edilizia scolastica e svolgere il ruolo di project manager per gli acquisti vincolati di attrezzature con i fondi del Pnrr. Nell’ambito di questo progetto la scuola ha individuato alcuni ambienti da rinnovare scegliendo tra quelli sotto-utilizzati. E così con i fondi del Pnrr sono stati acquistati arredi ed attrezzature che però, a causa delle pessime condizioni in cui versa l’istituto, sono ancora coperti dal cellophane e non possono essere utilizzati. "Per contribuire ad una evoluzione strutturale della scuola, e non solamente tecnologica, abbiamo effettuato ordini di materiali entro le scadenze dettate dai tempi stringenti del Pnrr. Nel frattempo abbiamo chiesto aiuto all’Amministrazione provinciale, proprietaria dell’edificio, una soluzione per poter preservare questi materiali dalle condizioni pessime in cui versa il fabbricato, causa infiltrazioni. Si tratta di 300mila euro di materiale innovativo messi in ambienti in cui le infiltrazioni sono evidenti, tanto che quel materiale è al momento inutilizzato".

Un problema di difficile soluzione, secondo quanto denuncia il professor Bondi. "Sul tetto c’è un impianto fotovoltaico che non è di proprietà della Provincia: alla ditta proprietaria spetterebbe la manutenzione della copertura, ma la stessa è fallita e c’è un contenzioso in atto. Il risultato è che non è stato nemmeno sufficiente intercettare ben 200mila dalla Regione per la sostituzione della guaina impermeabilizzante del tetto, che li ha già stanziati per i danni legati all’alluvione del maggio 2023, perché ancora siamo tutti ostaggio di non si sa bene quale documento che un giudice deve rilasciare. Allora che senso ha investire in una scuola in cui dove ogni volta che si fa una richiesta ad un ente è chiaro che questa venga vissuta come un problema da risolvere e non un’opportunità per investire sul futuro di una comunità scolastica?".