Carrara Srl: "Portiamo i torni nel futuro"

Premio Mascagni. Modena, l’attività della Carrara specializzata per il settore oleodinamico e biomedicale

Lanfranco Carrara, fondatore della Carrara srl

Lanfranco Carrara, fondatore della Carrara srl

Dietro il successo di un’azienda c’è la storia di un uomo. E’ così che nel 1977 è nata la Carrara Srl, con sede a Modena, che opera come torneria di precisione per i settori oleodinamico, automotive, chirurgico, dentale. Lanfranco Carrara è nato a Nembro (Bergamo) nel 1936, e nell’immediato dopo guerra, insieme ai fratelli, si è trasferito in Svizzera a Solothurn, cantone tedesco conosciuto per il ‘decoltage’ (tornitura meccanica). Ma il richiamo della Patria lo ha riportato in Italia, e nello specifico a Modena, come racconta lo stesso fondatore dell’azienda, Lanfranco Carrara.

Come è nata la Carrara?

"Nel 1976, dopo 20 anni di esperienza in Svizzera, mi sono stancato di essere uno straniero e ho deciso di portare il ‘decoltage’ in Italia. Ho acquistato e importato 10 macchinari Tornos a camme per iniziare una nuova vita con mia moglie Susanne e mio figlio Serge Alessio. Subito ho aperto l’azienda coi miei fratelli, poi nel 1993 con l’ingresso in azienda di mio figlio Serge ho rilevato tutte le quote ed è nata la Carrara Srl. Serge è socio unico dell’azienda e sta portando avanti il mio progetto con la moglie, ma vengo ogni mattina, chiamo i clienti, controllo che tutto sia a posto…".

Perché Modena come sede?

"Era il centro nevralgico della produzione oleodinamica. Mi sono fidato di mio fratello Tullio che aveva sposato una reggiana e mi raccontava della grande espansione emiliana nel settore metalmeccanico. E’ stata una scommessa, direi di averla vinta".

Quali sono i settori di specializzazione?

"Lavoriamo al 90% per il settore oleodinamico e un 10% per il biomedicale e dentale come terzisti. Ci arriva la materia prima, la lavoriamo e in alcuni casi la assembliamo. Da sempre ci occupiamo unicamente di precisione al micron, non lavoriamo pezzi grandi, solo minuteria fino a 40 mm".

In cosa si differenzia la sua azienda?

"Sono un tornitore di altri tempi, anche se vesto i panni dell’imprenditore sono nato operaio e lo sono ancora. Voglio dare ai miei operai rispetto, ascolto e opportunità. Siamo in 60, conosco le loro famiglie e per loro voglio esserci sempre. Un clima di rispetto e fiducia aiuta molto nel rapporto con i propri collaboratori".

Dal sogno di un uomo all’industria 4.0…

"Sono un operaio di altri tempi, ma comprendo che il mondo si evolve. Devo ringraziare mio figlio per le innovazioni degli ultimi 30 anni: abbiamo portato in azienda i primi torni a controllo numerico, poi i primi robot antropomorfi e oggi l’interconnessione uomo macchina per il controllo remoto della produzione, però i miei torni a camme funzionano ancora bene e di tanto in tanto mi piace indossare il camice e attrezzarli di persona. L’azienda è 4.0, io sono ancora un uomo".