"Aggredita fuori dall’ospedale, dovrò operarmi"

L’infermiera racconta quello che ha subìto: "Gettata a terra e mi ha colpito con calci e pugni. Un incubo, ora ho male dappertutto"

"Aggredita fuori dall’ospedale, dovrò operarmi"

"Aggredita fuori dall’ospedale, dovrò operarmi"

Ravenna, 23 aprile 2024 – L’aggressione, le ferite, il trauma psicologico e un intervento al naso a breve, tra le conseguenze di quello che ha subìto. Paola (nome di fantasia, ndr) è comprensibilmente provata. Vive nel Cesenate ed è l’infermiera del 118 che sabato mattina è stata aggredita nel parcheggio dei dipendenti del San Giorgio di Cervia.

Innanzitutto come sta?

"Il bilancio delle lesioni è più grave del previsto. Ho un trauma cranico, il naso rotto in due punti e per questo devo essere operata presto. E poi lo sterno rotto, una contusione epatica e renale e una ferita da taglio suturata sul braccio destro. Ho male dappertutto".

Ripercorriamo quella mattina. Che ore erano?

"Direi tra le 6.30 e le 6.40".

Cosa è successo?

"Ho parcheggiato la macchina nella zona riservata al 118, accanto alla nostra postazione di lavoro, a 10 metri dall’ingresso. L’azienda ci chiede di non percorrere il tragitto da casa al lavoro con la divisa addosso, quindi l’avevo con me in un borsone, tipo quelli da palestra. Sono scesa dal lato guida, mi sono avvicinata al lato passeggero e ho scaricato questa borsa. Ho chiuso la macchina, mi sono avviata nel tragitto brevissimo e ho sentito dei passi. È arrivato dal mio lato destro, che infatti è quello nel quale ho più lesioni. Mi ha strattonato la borsa, gettato a terra e si è avventata contro di me con una violenza inaudita".

In che modo?

"Con calci e pugni. Mi ha strappato gli orecchini dai lobi, erano due anellini minuscoli d’argento di poco valore, ma mi ha fatto male. Ha tentato di strapparmi le collane, ma erano troppo grosse e non ci è riuscito. In compenso mi ha lasciato i segni da trazione sul collo".

Aveva il volto coperto?

"No, ma non l’avevo mai visto prima. Non è nemmeno un paziente. Gli anni di esperienza mi suggeriscono che fosse sotto l’effetto di alcol e droga, per l’odore e per la violenza".

Quando è finita?

"Quando è riuscito a prendere la borsa. A quel punto mi sono allontanata correndo come una pazza verso la sede del 118, che era vicinissima. Ho iniziato a sbattere come una furia sulla porta, i colleghi del turno di notte a cui avrei dovuto dare il cambio mi hanno aperto: uno mi ha prestato la primissima assistenza perché sanguinavo dalla bocca, dalla testa e dal naso, mentre l’altro ha rincorso il mio aggressore. Non è riuscito a prenderlo, però: sfortuna ha voluto che in quel momento stesse partendo un treno in stazione. Pensiamo che sia salito".

Ha accennato a una ferita da taglio. Lui aveva un coltello?

"Io non me ne sono accorta, in realtà, ma dopo tanti anni di lavoro riconosco una ferita da taglio. Penso che avesse con sé un coltello o forse un pezzo di vetro o un taglierino".

E le altre ferite? Come gliele ha inferte?

"Difficile dirlo, è stato tutto molto concitato. Sono stati calci e pugni, mi ha strattonato fino a strapparmi la felpa, ho sbattuto cadendo e nel mentre mi sono anche morsa la lingua. Sono tutta tumefatta e per alcune ferite dovrò tornare a farmi visitare".

C’era qualcosa di valore nella borsa?

"No, solo la divisa. Infatti poi il radiomobile l’ha ritrovata aperta in un parco, abbandonata".

Lo strascico psicologico è sicuramente pesante...

"Sono amareggiata anche perché i sindacati denunciano da anni che quel parcheggio, di proprietà dell’Ausl e vicino alla stazione, non è illuminato né sorvegliato".

C’erano stati dei precedenti?

"Sì. Qualche giorno prima un medico era stato infastidito e minacciato, seguito fino all’auto. E poi una persona si era intrufolata fin dentro alla sala della radiografie. Non ho idea se si tratti sempre della stessa, ovviamente. Inoltre 2/3 anni fa un’altra collega era stata aggredita in quel parcheggio, ma da allora non è stato fatto niente per migliorare la sicurezza. Lei per fortuna se l’è cavata con qualche ecchimosi. Spero di essere stata il culmine dell’escalation".

Qual è la sua prognosi?

"Per ora 30 giorni, ma è stato prima di sapere dell’operazione al naso. Servirà più tempo".