REDAZIONE RAVENNA

Aggredite fuori dalla discoteca, in 4 a processo

Sono accusati di violenza privata, minacce e danneggiamento per un episodio avvenuto la vigilia di ferragosto del 2019 a Pinarella

Aggredite fuori dalla discoteca, in 4 a processo

La notte della vigilia di ferragosto di tre anni fa, fuori dalle Indie di Pinarella di Cervia, è stata particolarmente agitata e violenta, tanto che alcuni episodi avvenuti in quel contesto sono finiti in tribunale. Uno di questi, in particolare, è accaduto nel parcheggio della discoteca e ha visto protagoniste loro malgrado due ragazze finite in balìa di un gruppo di giovani, oggi ventitrenni, alcuni dei quali originari del Bolognese. Quattro di loro, Gabriele Mezzini, Rocco Baravelli, Matteo Taglioli e Giovanni Alessi, difesi dagli avvocati Saverio Chesi e Piero Gennari del Foro di Bologna, sono imputati di un processo per violenza privata, minacce e danneggiamento.

Ieri mattina in tribunale a Ravenna, davanti al giudice Cristiano Coiro (Vpo Simona Bandini), hanno parlato il maresciallo dei carabinieri della Compagnia di Cervia e Milano Marittima che sono intervenuti sul posto e una delle due ragazze aggredite fuori dalla discoteca. La giovane è tornata con la memoria a quella vigilia di ferragosto di tre anni fa: una serata spensierata con un’amica, tutta da ballare, che si è trasformata in un incubo. Tutto è iniziato, come ha ricordato la giovane, a fine serata quando le due amiche sono uscite dal locale e sono salite in auto. Subito hanno notato un gruppo di ragazzi, particolarmente agitati, che impediva alle ragazze di uscire dal posto auto. Così la giovane alla guida della vettura ha provato a suonare il clacson e a spingere il pedale dell’acceleratore. Visto che non è seguita nessuna reazione, l’amica ha abbassato il finestrino dell’auto e ha chiesto ai ragazzi di fare uscire l’auto. A quel punto il gruppo di ragazzi si è fatto da parte ma quando la vettura è arrivata alla loro altezza, dopo essere uscita in retromarcia, è esplosa la rabbia.

A dare il la è stato un ragazzo che ha esclamato all’amica che aveva chiesto di potere uscire "Chi ti credi di essere?" e a quel punto è intervienuta una ragazza (che non si è opposta al decreto penale di condannata e per questo la sua posizione è stata stralciata, ndr) la quale ha iniziato a dare botte sulla carrozzeria dell’auto. Gli altri amici l’hanno poi seguita tra pugni, calci alla vettura con dentro le due malcapitate amiche a cui sono arrivate anche di minacce di morte. "Ho temuto che quei ragazzi potessero sfondare il vetro dell’auto con noi dentro – ha raccontato ancora impaurita la giovane ieri in tribunale –. Cercavano anche di aprire l’auto e a un certo punto uno di loro è riuscito ad aprire la portiera dalla parte della mia amica alla guida, l’ha presa per il braccio e l’ha strattonata, cercando con forza di farla scendere". Attimi di terrore che per fortuna si sono conclusi con le due amiche che sono riuscite a chiudersi nell’auto e allontanarsi per poi chiamare security e carabinieri. La ragazza ieri mattina, incalzata dalle domande del Vpo e dei legali (la parte offesa è tutelata dall’avvocato Angelo Junior Soragni, ndr) ha anche riconosciuto due dei ragazzi imputati e ha ricordato che alcuni di loro a fine serata erano scapigliati come se avessero appena partecipato a una baruffa, avvenuta quasi contemporaneamente all’episodio. A metà giugno saranno ascoltati altri testimoni che definiranno ancora meglio quanto accaduto.

m.m.