"Chiosco e casa ancora ko. Dal tornado nessun aiuto pubblico"

Andrea Ricci Maccarini, titolare di un chiosco a Alfonsine, si sente abbandonato dopo il tornado che ha colpito la zona. La sua abitazione è danneggiata e non ha ricevuto alcun aiuto dal pubblico. Privati e cooperative stanno cercando di aiutarlo.

"Chiosco e casa ancora ko. Dal tornado nessun aiuto pubblico"

"Chiosco e casa ancora ko. Dal tornado nessun aiuto pubblico"

Le tegole sono ancora solo appoggiate sul tetto del chiosco ‘Le spighe, non solo piadine’ aperto oltre 10 anni fa in via Raspona ad Alfonsine, nel cuore della zona colpita dal tornado del luglio scorso. Andrea Ricci Maccarini, titolare dell’attività, dal giorno dell’evento atmosferico, si sente abbandonato. A riportare seri danni è stata anche l’abitazione, costruita a pochi metri dall’attività. Dal tetto piove dentro, la parte sinistra è in parte crollata, e la sicurezza fra quelle mura è soltanto un’idea. Ma lui continua ad abitarci. Ricci Maccarini è figlio d’arte. Suo padre Primo, recentemente scomparso, è stato uno chef conosciuto a livello internazionale. "Non si muove nulla – spiega Andrea –. Dal tornado gli unici interventi eseguiti sono stati quelli di rimozione di tronchi, tegole e tutto il materiale che il tornado ha riversato in giro e sulle strade. Ma la segnaletica, ad esempio, non è ancora stata ripristinata. Attività e privati non hanno avuto alcun aiuto". La scorsa settimana, per cercare di sostenere Andrea, quattro gruppi musicali della zona hanno organizzato un concerto di raccolta di fondi. "Il mio è un locale fondato sulla qualità – continua –. Per realizzarlo ho investito passione e denaro e ora, dopo gli ultimi anni caratterizzati dalle restrizioni del Covid e dal caro bollette, mi trovo a dover affrontare un altro ostacolo che sembra davvero insormontabile. Quando arrivi a questi livelli, davvero inizi a pensare che tutto quello che ci hai messo nel tempo, a livello economico e personale, non conti più niente. Mi hanno consigliato di vendere tutto e di finire in una casa popolare. Non è quello che voglio". E ancora: "Al momento gli unici che mi hanno dato una mano o mi hanno promesso un aiuto sono stati i privati. In particolare la ditta Farina Service che si è resa disponibile ad interfacciarsi con i tecnici per capire quali interventi urgenti affrontare per rendere vivibile la casa, che fra l’altro rientra fra le residenze protette, e la Confederazione delle Cooperative con la quale presto avrò un incontro. Dal pubblico invece ancora nulla".

m.s.