Alluvione, le parole di Mattarella "Sindaci, non sarete soli: siete un punto di riferimento, non perdetevi d’animo"

Il messaggio del presidente agli amministratori locali in municipio a Faenza. Prima di entrare strette di mano con gli angeli del fango: "Giovani che danno speranza"

Ravenna, 31 maggio 2023 – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concluso la sua visita di ieri in Romagna al municipio di Faenza, dove ha incontrato un centinaio di sindaci delle aree alluvionate.

Ad accompagnarlo dalla piazza fin dentro il palazzo comunale c’erano il sindaco Massimo Isola e il presidente della Regione Stefano Bonaccini, che hanno introdotto il discorso di Mattarella ringraziandolo per la sua presenza.

Le parole di Mattarella   "Sindaci, non sarete soli  Siete un punto di riferimento  Non perdetevi d’animo"
Le parole di Mattarella "Sindaci, non sarete soli Siete un punto di riferimento Non perdetevi d’animo"

"Il mio primo pensiero", ha esordito Mattarella, arrivato a Faenza dopo aver visitato Forlì, Modigliana, Cesena, Ravenna e Lugo, "è rivolto alle vittime di questa alluvione. Ovunque sono andato ho incontrato volontari, delle più varie provenienze, che insieme alle forze dell’ordine e ai corpi civili sostengono chi si trova in un simile momento di bisogno. Questi giovani – il presidente è arrivato nella sala del Consiglio comunale dopo aver stretto la mano ad alcuni ‘angeli del fango’ – trasmettono entusiasmo. Ciascuno di loro ha portato speranza e fiducia, consentendo di non perdersi d’animo. Ai cittadini della Romagna e ai volontari che hanno reagito a quest’avversità va la riconoscenza della Repubblica".

"Le amministrazioni", ha proseguito il presidente, che ha parlato a braccio per tutto il suo intervento, "si sono ritrovate davanti a un evento inatteso, improvviso. Nelle ore drammatiche hanno dovuto prendere scelte coraggiose, del tutto nuove, che rispondessero all’interesse della comunità. Voi sindaci siete stati un punto di riferimento, impedendo a molti di perdersi d’animo. Le città hanno guardato a voi per orientarsi, per uscire dalla fase più emergenziale. Non dovete aver paura di rimanere soli, non lo sarete. Avete la piena solidarietà di tutto il paese. Senza pause, senza incertezze, si arriverà a una ripresa piena. L’attenzione della nostra comunità rimarrà alta anche quando i riflettori si spegneranno; il pericolo da evitare è la tentazione di abbandonare, di arrendersi. Auspico tempi veloci per il rilancio e la ripresa: tutti mi hanno testimoniato la loro volontà di recuperare abitazioni e aziende, prova del dinamismo di questo territorio".

Mattarella ha poi raccontato di aver visto dall’alto, "durante il sorvolo in elicottero sopra Modigliana, frane di ogni dimensione. Ma ho incontrato, in questo mio viaggio in Romagna, la solidarietà che si è sprigionata: è il carattere dell’Italia, che emerge in situazioni difficili come questa".

Il presidente ha poi rivolto un pensiero "alla vita sociale della Romagna", e ha ricordato l’impegno degli abbonati del Rossini di Lugo per la rinascita del loro teatro. "La ripresa di questo territorio è un interesse nazionale. Sono al vostro fianco, vi faccio i miei auguri".

Qualche momento di incertezza al termine della visita, quando un gruppo di sindaci si è messo a cantare ‘Romagna mia’ quando ancora il presidente era nella sala del Consiglio. Mattarella tuttavia non si è scomposto.

Prima di fare rotta per Roma il presidente si è nuovamente affacciato sulla piazza, dove ha salutato ancora una volta alcuni gruppi di volontari, al ritorno da un’ennesima giornata spesa tra il fango. Poi è ripartito in direzione del Quirinale.