
Un bus sostitutivo della linea Faentina davanti alla stazione di Faenza: spesso il servizio ferroviario si ferma per le frane
"Ora basta. Stiamo pagando degli abbonamenti per un servizio che non c’è. E non tirateci fuori il problema delle frane: il servizio faceva già pena prima. Ora è diventato ridicolo, sarebbe comico se non facesse piangere. Cosa dobbiamo fare? Qualcuno dovrà pur vergognarsi, e non siamo certo noi. Cosa possiamo chiedere a questi ragazzi, cosa possiamo pretendere? Stiamo ispirando loro senso di fiducia nei servizi pubblici, nelle istituzioni? È troppo chiedere di poter studiare e lavorare?". Queste le parole conclusive della lettera scritta dai genitori degli studenti che tutti i giorni hanno bisogno della Linea Faentina per andare a scuola. "La tratta compresa fra Marradi e Faenza – aveva infatti riferito la Rfi – è rimasta a lungo chiusa perché potenzialmente interessata dagli effetti di fenomeni franosi con origine sui versanti in aree non ferroviarie. È stata introdotta una procedura di ‘early warning’ che prevede la sospensione della circolazione in caso di allerta meteo arancione o di allarme da parte del Sistema di allertamento nazionale frane (Sanf) sviluppato dal Cor in collaborazione con Rfi. In un tratto compreso fra San Cassiano e Brisighella i treni viaggiano a velocità ridotta e la linea è a binario unico: i tempi di viaggio aumentano".
Per chi abita a Marradi, Fognano o Brisighella arrivare a scuola è ormai da tempo un’odissea. "Non puoi sapere se tuo figlio arriverà a scuola in tempo, e quindi non sai neanche se potrai andare al lavoro – scrivono i genitori nella lettera – puoi solo portare il ragazzo in stazione e incrociare le dita. Se tuo figlio arriva in ritardo resta fuori dalla scuola. Aspetta fuori dalla porta, mica lo fanno entrare a metà ora. Lo faranno entrare alla seconda ora, alla terza in qualche caso, ma solo se tu, genitore, avrai autorizzato via app il suo ingresso in ritardo. E se sei un’operaia che deve stare in catena di montaggio senza poter guardare il telefono? Ti attacchi ’al treno’. Non solo i treni, ma anche le notifiche dei ritardi arrivano in ritardo. Non puoi mai essere sicuro che l’app di Trenitalia sia aggiornata. Quello che leggi sarà proprio vero? C’è qualche novità dell’ultimo minuto che manca? Meno male che esiste la pagina del gruppo ’Mugello, attaccati al treno’. Se succede qualcosa lo vedrai prima lì che altrove. E quindi oltre alla app devi anche tenere aperta la pagina Facebook del Comitato pendolari".
Per restare aggiornati i pendolari le provano tutte, ma i ritardi spesso rimangono imprevedibili e i problemi principali riguardano i treni dell’andata, mentre ultimamente al ritorno è tutto regolare. "I pendolari storici, gli operai e gli impiegati, hanno già rinunciato a giocare a questo gioco indecente – continuano i genitori –. Prendono direttamente la loro auto perché non possono rischiare di timbrare in ritardo tutti i giorni. Il treno che parte da Firenze alle 5.15 arriva sempre rigorosamente in ritardo, con una variazione che va da pochi minuti a un’ora. Stranissimo che arrivi in orario. Quel treno arriva prima o poi a Marradi, da dove riparte alle 6.29. Circa. Forse. Nel mese di novembre il giorno 8 e 27 il treno ha collezionato tutte e due le volte un ritardo di 46 minuti esatti. Una volta è successo per ’condizioni meteo avverse’, ma l’altra per un ’ritardo nella preparazione del treno’. Il 27 il treno che da Faenza è diretto a Firenze deve ancora arrivare. Giornata no. Settimanalmente, e cioè i giorni 7, 13 e 21, la sbarra del passaggio a livello dopo Brisighella non si è alzata. I ragazzi sono stati fatti scendere alla stazione di Brisighella. In quei casi qualcuno sveglia un responsabile che sveglia gli autisti e gli autobus partono in ritardo. Gli studenti sono arrivati alla stazione di Faenza alle 8.35. Chi di loro aveva una coincidenza da prendere, per esempio chi frequenta la scuola di Persolino a 5 km dalla stazione, si è fatto tutta la strada a piedi entrambe le volte".
Caterina Penazzi