
Lugo sceglie Zannoni: "Ancora non ci credo"
Nessun ballottaggio, anche se la possibilità poteva essere più che concreta. Lugo ha scelto Elena Zannoni, espressione del centro sinistra (Partito Democratico, Italia Viva, Europa Verde – Verdi, Sinistra Civica Ecologista, Patto per Lugo, Lugo in Movimento e Insieme per Lugo) e prima donna in assoluto a indossare la fascia tricolore del primo cittadino, indirizzandole il 51,36% dei voti. A seguirla Francesco Barone della coalizione di centro destra (CambiAmo Lugo, Area Liberale, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) che è riuscito a totalizzare il 40,62% , Secondo Valgimigli de I Comunisti che ha ottenuto il 4,05% ed Enrico Randi, della lista Noi con Enrico Randi, che chiude la classifica con il 3,97%. Ad andare alle urne sono stati 16.185 lughesi, pari al 63,20% dei 25.608 aventi diritto. I voti considerati validi sono stati 15.599 a fronte di 363 schede nulle, 219 schede bianche e 4 contestate. "Non me ne rendo ancora conto – confessa Elena Zannoni a pochi minuti dall’elezione –. Mi servirà ancora qualche giorno per realizzare". I festeggiamenti in casa Pd sono in realtà iniziati ancor prima della fine dello spoglio quando il risultato, anche se parziale, era già determinante. "Non pensavamo di vincere subito al primo turno fino a quando non abbiamo visto il risultato delle europee – spiega –. Quello realizzato è un bel risultato. In questi ultimi 5 mesi abbiamo lavorato tanto per consentire l’apertura continua del comitato elettorale e per organizzare iniziative. Probabilmente ci sarà un momento di condivisione con la città. Intanto abbiamo organizzato una bellissima festa di chiusura al termine della campagna elettorale, dedicata al benessere e al divertimento. Vogliamo una Lugo positiva, fiduciosa".
Gli ultimi episodi, legati ai tre roghi che nel giro di pochi giorni hanno distrutto 10 auto, restituiscono un’immagine diversa. "Confido tantissimo nel lavoro portato avanti dalle forze dell’ordine – sottolinea –. Ieri sera, uscendo dopo aver aspettato la chiusura dei seggi per valutare le europee, abbiamo visto tante pattuglie girare. Sicuramente quelli che si sono verificati sono gesti di un folle. Non credo possano essere definiti come atti di criminalità organizzata". Nell’agenda delle cose da fare, Zannoni indica in particolare "il monitoraggio degli spazi comunali, azioni sulla sicurezza idrogeologica e l’assetto dell’Unione dei Comuni". In quanto ai colleghi che hanno condiviso con lei la sfida elettorale, la Zannoni apre al dialogo. "Non li ho ancora sentiti ma lo farò a breve – sottolinea –. La campagna elettorale è stata condotta in modo sereno, pur nella diversità delle idee. Dovremo continuare a lavorare insieme per il bene della città". A sostenere Zannoni anche il tifo dei figli, Tobia di 11 anni e Agata di 8. "Questa mattina Agata mi ha detto: festeggiamo anche se non vinci perché comunque è una grande cosa quella che hai fatto – racconta –. Tobia invece è più introverso. È convinto che non avrei dovuto mettermi in un gioco così ma so che è orgoglioso del risultato". Fra strette di mano, richieste di selfie e incitamenti, la nuova sindaca stenta ancora a credere nella sua elezione. "È ancora difficile rendermi conto che tutte queste persone sono qui per me – confessa –. A colpirmi molto il sostegno delle donne".
Monia Savioli