ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Maxi rissa al parco Callegari: bottigliate e coltellate tra due gruppi di giovani

Si pensa che possa essere partita da uno sgarbo a una ragazza: almeno cinque i contendenti. Tre i feriti con prognosi iniziali fino a 30 giorni. Sono tutti poco più che maggiorenni

Maxi rissa al parco Callegari. Bottigliate e coltellate tra due gruppi di giovani

Maxi rissa al parco Callegari. Bottigliate e coltellate tra due gruppi di giovani

Ravenna, 1 maggio 2024 – Ferite, cocci di bottiglia e l’amara consapevolezza che la città non è immune da certi episodi di violenza estrema giovanile. È tutto ciò che rimane di quella furibonda rissa. Il resto di questa storia sarà la procura a scriverlo.

Giovanissimi i contendenti: in qualche caso maggiorenni giusto per una manciata di settimane. Giovanissimi eppure determinatissimi ad andare avanti fino alle estreme conseguenze. Basti pensare che uno è stato raggiunto da due o tre fendenti: per lui prognosi iniziale di 30 giorni. Per un altro ferite per fortuna superficiali a un braccio inferte con una lama. E per un altro ancora - il terzo ferito di questa storia - una bottigliata ha provocato lesioni a testa e gola. Vi lasciamo immaginare con quali potenziali conseguenze. E invece sia lui che il precedente, dopo un passaggio in pronto soccorso, se la sono cavata con prognosi tutto sommato contenute (rispettivamente di dieci giorni e di una settimana).

Il contesto, al feroce regolamento di conti, lo ha offerto il parco Callegari. Stiamo parlando di un’ampia area verde a un’incollatura dal centro: un luogo frequentato, oltre che da adolescenti o poco più come in questo caso, anche da tanti bimbi con le loro famiglie.

Il tutto è accaduto in una sera qualsiasi: quella del 20 aprile scorso. E almeno una dozzina di giovani al massimo poco più che ventenni potrebbero avere assistito alla baraonda. Bisogna capire però chi di loro ha attivamente partecipato: chi insomma è destinato a fare i conti con una inevitabile denuncia a piede libero per rissa gravata per lesioni personali. I carabinieri, come si suol dire in gergo giornalistico, sono sul pezzo.

Nei loro verbali probabilmente occhieggiano già i nomi dei sospettati: quattro, forse cinque, tutti maggiorenni, anche se di poco, e di origine straniera, sebbene perlopiù nati sotto al sole di Romagna. Gli elementi raccolti a caldo dai militari del Radiomobile potrebbero fare la differenza per capire esattamente chi ha fatto cosa. E soprattutto potrebbero restituire un’origine alla rissa.

Le ipotesi in tal senso si sono freneticamente susseguite per bocca di chi nei giorni a seguire ha sentito parlare dell’accaduto. La pista più accreditata porta a uno screzio alimentato da uno sgarbo rivolto a una ragazzina forse colpita con uno schiaffo in faccia. Ecco che allora i suoi amici sarebbero intervenuti innescando uno scontro con un gruppo rivale composto da giovani originari di differente nazione sebbene del medesimo continente: l’Africa.

Se questo scenario dovesse essere confermato, occorrerebbero altri tasselli ancora per impacchettare gli eventi: ovvero se lo scontro è stato estemporaneo o se i contendenti si sono dati convegno al parco Callegari proprio per affrontarsi anche impugnando coltelli e cocci di bottiglia. Qualsiasi sia la risposta, resta una consapevolezza: la città non è immune da certi episodi di violenza giovanile.