Medico no vax accusato di false certificazioni: era già stato diffidato dall’Ausl

Già dopo 14, sulle 31 che gli si contestano, contro il dottore la direzione aveva mosso un provvedimento di addebito

Una delle manifestazioni del popolo no vax alle quali prese parte il medico

Una delle manifestazioni del popolo no vax alle quali prese parte il medico

Ravenna, 8 settembre 2022 - Un agente della Polizia locale, che aveva presentato un certificato di esenzione al vaccino ritenuto incompleto e a firma del 65enne medico Luca Graziani, aveva cambiato il medico di base il giorno prima del termine ultimo per l’obbligo vaccinale. E l’Ausl, a inizio dicembre 2021, aveva già diffidato Graziani dopo che questi aveva realizzato ’appena’ 14 certificazione di esenzione alla vaccinazione Covid, sulle 31 che gli si contestano come false, in quanto non figurava nell’elenco dei medici vaccinatori. Emergono nuovi particolari dall’inchiesta sulle false esenzioni vaccinali che vede indagati per falso in concorso un medico di base e i suoi pazienti destinatari delle certificazioni, tra i quali anche alcuni insegnanti. Tra tutti, quattro hanno chiesto il dissequestro della documentazione acquisita dai carabinieri dei Nas, su delega del Pm Angela Scorza, rivolgendosi al tribunale del Riesame di Ravenna, che ieri non aveva ancora sciolto la riserva.

Medico no vax indagato a Ravenna: "False esenzioni dal vaccino"

Ma a far scattare l’indagine, a metà dicembre 2021, era stata un’informativa del comandante della Polizia locale, Andrea Giacomini. Quando fu inserito l’obbligo vaccinale anche per il personale della Polizia locale a partire dal 15 dicembre 2021, il comando si attivò chiedendo al personale di fornire la documentazione che comprovasse l’avvenuta vaccinazione o ne giustificasse l’esenzione. Uno degli agenti presentò un’esenzione firmata dal dottor Luca Graziani, medico che non ha mai fatto mistero delle sue posizioni no vax e che già nel febbraio 2021 aveva preso parte a una manifestazione in piazza del Popolo del ’Movimento 3V’ per protestare contro le misure di contrasto alla pandemia assunte dal governo. Da subito emersero anomalie nella certificazione consegnata dell’agente, che infatti dovette ripresentarla più volte: la prima non indicava il medico che l’aveva rilasciata, non erano presenti i loghi della Regione e dell’Ausl, né era indicata la scadenza di validità del certificato; alla seconda presentazione comparivano i loghi istituzionali e il nome del medico Graziani, ma mancava la data di rilascio.

Ma già a quel punto, notando il nome di Graziani, al comando cominciarono a sentire puzza di bruciato. Così, confrontandosi con la direzione dell’Ausl, emerse che già il 10 dicembre il dirigente dell’Azienda sanitaria, Pierdomenico Lonzi, aveva assunto un provvedimento di contestazione di addebito a carico del dottor Graziani il quale, tra fine settembre e metà ottobre 2021, aveva realizzato e trasmesso 14 certificazioni di esenzione alla vaccinazione Covid, nonostante ciò fosse facoltà esclusiva dei medici vaccinatori nel cui elenco il nome di Graziani non compariva, non avendo lo stesso partecipato alla campagna vaccinale in nessuna delle modalità previste. Graziani fu così colpito da diffida dall’Ausl, che dunque già era al corrente.

Alla luce di ciò, la certificazione presentata dall’agente fu ritenuta non regolare. E dai successivi accertamenti emerse che il dipendente comunale aveva lasciato il proprio medico di base dopo 11 anni, sostituendolo con Graziani, e questo il 14 dicembre 2021, cioè a un solo giorno dal termine ultimo per l’obbligo vaccinale. Una coincidenza di date ritenuta dagli investigatori "quantomeno sospetta".