Medico no vax indagato a Ravenna: "False esenzioni dal vaccino"

Il dottore è nei guai con l’accusa di falso in concorso assieme a 31 pazienti, e anche di usurpazione di funzione pubblica

Il medico ha due ambulatori. Del suo caso si occupa il pubblico ministero Angela Scorza

Il medico ha due ambulatori. Del suo caso si occupa il pubblico ministero Angela Scorza

RAvenna, 7 settembre 2022 - L’argomento è lo stesso: il covid19. Ma questa volta a inguaiare medico e pazienti non sono state vaccinazioni inquadrate come fasulle. Qui si va più a monte: si arriva cioè alle motivazioni con le quali era possibile farsi esentare dai vaccini. Ecco la nuova inchiesta destinata a dare una forte scossa agli ambienti sanitari e non solo.

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In totale sono almeno 31 i pazienti indagati per falso in concorso, tutti perlopiù residenti tra Ravenna e provincia (Cotignola, Russi, Cervia, Lugo; un paio sono del Ferrarese e uno del Bolognese).

Ai loro nomi, si aggiunge quello del medico che aveva certificato condizioni di esenzione al vaccino. Oltre che per falso, in separato fascicolo sempre aperto dal pm Angela Scorza, è indagato pure per usurpazione di funzione pubblica. E a questo punto bisogna precisare che il medico di base stimatissimo dai suoi pazienti -, non ha mai fatto mistero delle sue posizioni no vax con molte riserve sulle mascherine concedendo interviste assai esplicite in tal senso e partecipando a manifestazioni in piazza. Nella sua opera di esenzione, almeno secondo l’accusa, esiste un problema alla radice: lui naturalmente non era vaccinatore. Non avrebbe insomma potuto rilasciare alcun certificato di esenzione.

Sul punto , il chiarimento è giunto per bocca di Raffaella Angelini, direttrice del dipartimento di Sanità Pubblica di Ravenna sentita a metà giugno scorso in procura in qualità di persona informata sui fatti. Lei stessa ha in buona sostanza ricordato come il medico fosse noto per le sue posizioni no vax e come l’Ordine lo avesse per qualche mese sospeso in quanto non vaccinato. Nessuno stupore dunque sul fatto che non avesse partecipato alla campagna vaccinale, né in ambulatorio né negli specifici hub. Ma proprio perché non era medico vaccinatore, sulla base delle circolari ministeriali non avrebbe potuto rilasciare certificazioni di esenzione. E invece eccone alcune decine registrate sull’apposito sistema informatico e raggruppabili in tre grandi categorie. La più numerosa (24 compresa l’esenzione che aveva inizialmente proposto per se stesso) riguardava una manifestazione di sindrome trombotica in seguito a prima vaccinazione con Vaxzevria (cioè AstraZeneca).

Tuttavia , almeno dalle banche dati Ausl, nessuno dei pazienti, ha proseguito la teste, risultava essere stato mai sottoposto a vaccinazione contro il covid19. Un secondo gruppo (9 pazienti) era stato indicato quale ipersensibile al principio attivo: una condizione che però – ha spiegato la teste – deve essere accertata con specifiche prove allergiche. Da ultimo per una sola paziente era stata indicata la condizione di esenzione per gravidanza: ma questa – ha sottolineato la dottoressa Angelini davanti alla polizia giudiziaria – non è assolutamente controindicazione: è anzi una condizione per la quale il vaccino viene consigliato.