Molestie, parla il docente arrestato: "Quella ragazza era stata bocciata e chiedeva aiuto”

La difesa ha chiesto il divieto di avvicinamento. Dalla scuola, all’oscuro di tutto, finora nessun provvedimento Gli incontri avvenivano all’intervallo. A tre compagni la studentessa ha detto: "È molto insistente"

L’arresto, chiesto dal Pm Stefano Stargiotti, è stato eseguito dalla Squadra mobile che ha svolto le indagini (repertorio)

L’arresto, chiesto dal Pm Stefano Stargiotti, è stato eseguito dalla Squadra mobile che ha svolto le indagini (repertorio)

Ravenna, 26 aprile 2024 – Nessun palpeggiamento, ma neppure alcun comportamento equivoco. E se qualche abbraccio c’e stato, sarebbe stata una manifestazione d’affetto e di incoraggiamento verso quella ex allieva che, bocciata lo scorso anno, aveva bisogno di sostegno. Un aiuto che lei stessa gli avrebbe richiesto. L’insegnante ultracinquantenne, arrestato dalla polizia per violenza sessuale aggravata su una studentessa minorenne di un istituto superiore di Ravenna, respinge ogni accusa e, davanti al giudice, ha messo in fila per iscritto un primo accenno di difesa, sotto la forma delle dichiarazioni spontanee.

Il Gip, Andrea Galanti, ha tempo fino a sabato, al più tardi lunedì, per accogliere o meno la richiesta della difesa – avvocato Antonio Diogene – di cambiare la misura cautelare degli arresti domiciliari, disposti dal pm Stargiotti dopo qualche mese di indagini, in quella meno afflittiva del divieto di avvicinamento: ciò comporterebbe non solo l’impossibilità di avere altri contatti con la presunta vittima, ma neppure di frequentare gli stessi luoghi. In buona sostanza, il prof non potrebbe tornare comunque in quella scuola. Al momento la dirigenza dell’istituto, all’oscuro di tutto fino al giorno dell’arresto, non risulta abbia assunto provvedimenti nei confronti del docente, il quale sarebbe disposto anche a mettersi in aspettativa in attesa che le indagini facciano piena luce sulla vicenda. Ma non si esclude che la scuola possa optare per una sospensione unilaterale dal lavoro, per cautelarsi.

Riguardo agli episodi contestati, l’insegnante ha negato di avere mai blandito la giovane con dei regali, come contestato dall’accusa. Ha spiegato che quella ragazza, bocciata lo scorso anno, aveva chiesto il suo aiuto. E lui, conosciuto tra i colleghi come persona pronta a prendersi a cuore casi del genere, la supportava fornendole anche del materiale educativo, sebbene da quest’anno non fosse più tra le sue allieve. Nessun incontro, come la stessa vittima ha specificato nella denuncia, è mai avvenuto all’esterno della scuola. Al contrario, il docente e la sua ex studentessa si sarebbero incrociati tra i corridoi o nelle aule, durante l’intervallo tra una lezione e l’altra, talvolta anche in presenza di altri studenti.

Lui le passava del materiale e, in chiave difensiva, sarebbe stata lei stessa a cercarlo. In questo contesto il professore, talvolta, l’avrebbe abbracciata. Non vi sono testimoni dei presunti abusi, la giovane si è limitata a riferire a tre compagni di scuola – già sentiti dalla Mobile – che mentre l’abbracciava lui le sfiorava le parti intime e lo riteneva insistente nei suoi atteggiamenti. Circostanze che ha riferito alla madre, non alla dirigente della scuola dove la vicenda è stata un fulmine a ciel sereno. Anche per il docente, che dice di non spiegarsi il perché della denuncia. Dai suoi cellulari sequestrati emergerebbero solo messaggi di incoraggiamento ad impegnarsi, nessuna richiesta a sfondo sessuale.