Studentessa minorenne molestata, professore arrestato: scuola sotto shock

La vicenda in un istituto superiore di Ravenna. L’uomo è ora sospeso dal lavoro Lui ha parlato di fraintendimenti e ha chiesto al gip una misura restrittiva più blanda

Il provvedimento è stato notificato dalla polizia in esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare

Il provvedimento è stato notificato dalla polizia in esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare

Ravenna, 25 aprile 2024 – Messaggi, apprezzamenti, qualche regaletto e soprattutto alcuni contatti ravvicinati. Una situazione già di per sé sgradevole, se la subisci. Ancora di più se ti tocca subirla in un luogo dove dovresti sentirti al sicuro: la scuola. Figurarsi se dietro a tutto c’è uno dei cardini della tua educazione giovanile: un professore. Abusi - quelli lamentati da una studentessa minorenne di un istituto superiore di Ravenna - costati nei giorni scorsi l’arresto a un insegnante ultracinquantenne che lavora nella stessa scuola: il provvedimento è stato notificato dalla polizia in esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip Andrea Galanti su richiesta del pm Stefano Stargiotti titolare del fascicolo per pericolo di reiterazione del reato. L’ipotesi di reato fin qui formulata è di violenza sessuale aggravata per via di almeno tre episodi di contestati palpeggiamenti o comunque relativi a possibili tentativi dell’uomo di arrivare a toccare la giovane.

Secondo quanto finora emerso dalle verifiche dell’apposita sezione della squadra Mobile, tutto si è verificato a fine 2023. L’insegnante - prosegue l’accusa - si sarebbe invaghito della minorenne: attenzioni morbose non gradite culminate negli episodi di palpeggiamento e costellate da atteggiamenti al contorno che, se letti in chiave accusatorio, rafforzano il quadro finora delineato. A partire dai regali: vedi una certa marca di bigiotteria di alto livello in voga soprattutto tra gli adolescenti. Ma anche battute e apprezzamenti. Su questo fronte la procura ha disposto il sequestro dei cellulari dell’indagato per capire se possano contenere altro materiale di valenza probatoria.

In ogni modo, l’atteggiamento di quel prof avrebbe finito con l’influire sull’umore della ragazza la quale, tra attacchi di panico e rigetto dell’ambiente scolastico, aveva a un certo punto deciso di confidarsi con la madre per raccontare come mai non volesse più tornare tra i banchi. Ed era stata proprio la mamma a fare denuncia: gli inquirenti erano partiti dalle sue parole per capire cosa fosse accaduto. Al netto delle ulteriori verifiche, la procura ha infine chiesto e ottenuto la misura restrittiva. La scuola da parte sua, ignara di tutto, è stata avvisata dell’accaduto solo ad avvenuta notifica: e a quel punto ha offerto la sua massima collaborazione per ricostruire i fatti.

In quanto al prof, nell’interrogatorio di garanzia dei giorni scorsi, in spontanee ha in buona sostanza negato di avere mai avuto l’intenzione di palpeggiare quella studentessa minorenne, riconducendo il tutto al massimo a malintesi con la giovane: gesti che insomma lei avrebbe equivocato. Alla fine la difesa ha chiesto un’attenuazione della misura cautelare. La risposta del gip è attesa a breve: ma se anche l’uomo dovesse ottenere il solo divieto di avvicinarsi alla studentessa, resterebbe, come accade ora, fuori dal lavoro scolastico.