ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Perseguitata dal cliente: “Ero terrorizzata: mi minacciò e mi seguì fino all’ammonimento”

Protagonista un’avvocata ravennate. Lui è lo stesso uomo arrestato giovedì sera dalla polizia con l’accusa di avere abusato sessualmente di una 20enne alla fermata del bus

Protagonista un’avvocata ravennate. Lui è lo stesso uomo arrestato giovedì sera dalla polizia con l’accusa di avere abusato sessualmente di una 20enne alla fermata del bus.

Protagonista un’avvocata ravennate. Lui è lo stesso uomo arrestato giovedì sera dalla polizia con l’accusa di avere abusato sessualmente di una 20enne alla fermata del bus.

Ravenna, 22 dicembre 2024 – "Ho avuto paura per mesi. Sono arrivata a togliere il mio nome dal campanello e dalla buchetta per non fargli capire dove abito. E a non uscire mai di casa da sola. Mi sono pure comperata una bomboletta di spray al peperoncino. Nel mio caso alla fine l’ammonimento ha funzionato: non si è più avvicinato a me; e se anche lo incrociavo in giro in bici, lui si girava dall’altra parte".

Lui è il 56enne di origine marocchina arrestato giovedì sera dalla polizia con l’accusa di avere abusato il 3 giugno scorso di una 20enne in attesa alla fermata del bus. Lei è una avvocatessa di Ravenna che in passato aveva seguito l’uomo per una vicenda legata agli stupefacenti e che giusto un paio di giorni prima dell’episodio della fermata, era riuscita a ottenere dalla questura l’ammonimento del 56enne per atti persecutori nei suoi confronti.

Come vi siete conosciuti?

"Tramite le difese d’ufficio nel luglio 2023. Era stato arrestato per stupefacenti nei pressi dello stadio, una piccola quantità. I carabinieri lo avevano visto spacciare: del resto, era da tempo un volto diciamo noto in città".

Quando lo ha incontrato di persona?

"All’udienza di convalida: non non fu chiesta nemmeno una custodia cautelare afflittiva e lui tornò libero con il solo divieto di dimora. Poi chiesi un giudizio abbreviato".

E lui fu condannato.

"Sì, ma una pena contenuta che si aggirava sugli otto mesi. Naturalmente senza sospensione condizionale per via della sfilza di precedenti specifici a suo carico".

A quel punto?

"Lo aggiornai sui termini entro i quali avremmo potuto fare appello. E gli spiegai che una volta fosse scattata l’eventuale esecuzione della pena, avremmo potuto chiedere una misura alternativa".

Per il lavoro svolto fu pagata?

"Mai. E poi lui non aveva il gratuito patrocinio. Per un po’ si fece di nebbia. Fino a che all’improvviso si è presentato in studio: eravamo nel novembre 2023".

Che gli disse?

"Che non aveva appuntamento e che comunque aveva i miei recapiti: poteva chiamarmi per fissare un appuntamento. E da lì scompare: non lo vedo e sento più. Lo vedevo solo passare qualche volta in bici per Borgo San Rocco. Ma dal nulla, il 21 maggio scorso riappare".

In che modo?

"L’ho incrociato in un vicolo vicino a casa mia: lui era in bici e quando mi ha visto, ha invertito la marcia per inseguirmi. Intanto balbettava minacce tipo ’io ti rovino’.

Che ha fatto lei?

"Sono corsa via e mi sono chiusa in casa molto spaventata. Da dentro l’ho visto arrivare ma poi è tornato indietro perché non ha capito quale fosse il mio ingresso".

Come ha reagito?

"Ho tolto subito il nome dal campanello. E poi gli ho mandato questo messaggio: ’se hai qualcosa da dire la dici venendo in studio e non seguendomi per strada bisbigliando. Mi sono molto spaventata. Sono pur sempre una donna. Spero si sia trattato solo di un fraintendimento e che non capiti mai più. Non si spaventano così le persone’".

Immagino che non sia finita lì.

"Già. Dopo una settimana circa, ero in compagnia di un’amica quando lui mi ferma cominciando a urlare minacce: ’io ti rovino, non si fa così’. Ogni mia spiegazione è inutile: lui continua a minacciarmi. E allora la mia amica e io ci rifugiamo lì vicino. Ma lui in bici ci arriva alle spalle e continua a minacciare anche la mia amica: l’aveva già conosciuta perché lei era dipendente di supermercato dal quale lui più volte era allontanato: ’anche di te mi ricordo’, le dice.

Avete reagito?

"Ero terrorizzata, lei ha chiamato il 112 e lui si è dileguato. Abito da sola, lui non aveva niente da perdere e sapevo che era molto aggressivo; confesso di essere stata molto spaventata: sono andata dritta dritta alla Stazione principale dei carabinieri. E lì mi hanno aiutato per il materiale utile all’ ammonimento poi uscito dall’apposito ufficio della questura".

Che le hanno detto?

"Che avevo fatto bene... Del resto un paio di giorni dopo si era verificato l’episodio per cui ora è stato arrestato".

Che ne pensa dell’ammonimento?

"Che nel mio caso ha funzionato molto bene. Quando sono andata a chiederlo, mi sono sentito un po’ come quelle mie clienti perseguitate che hanno paura che lui poi faccia peggio. Ma una volta in caserma, ho capito che gli strumenti ci sono, che sarei stata aiutata".