Riberto Neri si candida in consiglio col Pri

L’ex segretario generale Uil ha deciso di scendere in politica "Decisione maturata dopo una lunga riflessione".

Riberto Neri si candida in consiglio col Pri

Riberto Neri si candida in consiglio col Pri

Classe 1957, da 4 anni in pensione, già segretario generale Uil Ravenna, Riberto Neri ha deciso di scendere in politica. Da sempre fedele al pensiero mazziniano, l’ex sindacalista si candiderà per il consiglio comunale nella lista del Pri a sostegno della coalizione di centro-sinistra. Se sarà eletto sarà il suo primo incarico politico. "La decisione non è stata presa alla leggera – dichiara – ma è maturata dopo una lunga riflessione personale e dopo un attento confronto col Pri sulle idee e sulla visione di futuro della città". Dopo 42 anni trascorsi nella Uil, cercando di favorire le soluzioni più giuste ai problemi di lavoratori e imprese - fra le sue battaglie vittoriose anche l’accordo per la concessione delle saline al comune di Cervia, operazione condotta con Gabriele Armuzzi e il sindaco Massimo Medri -, Neri ha le idee chiare sul suo impegno in questa nuova sfida.

"Intendo lavorare sulla nostra identità culturale, sui valori tradizionali che si sono un po’ persi e sul concetto di comunità coesa e senso civico. Sono vari i temi che mi stanno a cuore, a partire dal problema delle diseguaglianze che stanno crescendo, dal calo demografico al tema delle regole in cui una comunità deve riconoscersi. C’è poi il problema del lavoro e della sua qualità che conosco bene. Abbiamo perso molti posti fissi e la nostra stagionalità non consente più ad una famiglia di sostenersi tutto l’anno. Serve un progetto per favorire nuove attività lavorative che consentano anche ai giovani di restare sul territorio perché una comunità che perde i giovani non ha futuro". Per Neri lo sviluppo economico deve essere legato allo sviluppo sociale che include attenzione per le persone anziane e che risolva il problema della casa sociale. "Il compito può sembrare ambizioso, ma se ci si mette di fronte ad un confronto aperto, con buon senso, è più facile trovare soluzioni".