Trovato morto nel terrazzo, disposta l’autopsia

Faenza, la Scientifica ha repertato pure un coltello ma senza tracce ematiche. Al momento l’ipotesi omicidio è la meno battuta ma è non esclusa

Faenza, 3 novembre 2023 – La procura di Ravenna ha disposto l’autopsia su Stefano Bandini, il 49enne trovato morto mercoledì mattina sul terrazzo della sua abitazione di via Boschi a Faenza. Al momento l’ipotesi di un possibile omicidio, anche se non esclusa del tutto, sembra essere quella meno battuta dagli inquirenti.

Del resto dal sopralluogo della polizia, non sono finora emersi segni riconducibili in maniera esplicita a un’aggressione. E l’abitazione era chiusa dall’interno, anche se senza mandata. Inoltre nelle stanze non c’erano tracce ematiche: l’unica traccia di sangue in tal senso, è stata isolata sullo stipite della finestra che dà sul terrazzo: una posizione che, tra le altre ipotesi, potrebbe fare pensare a una manata sferrata dal 49enne al culmine di un possibile malore.

Tra le altre cose, si sta cercando di decifrare il significato di un bigliettino trovato nel portafogli del defunto: frasi all’apparenza dal significato criptico. Per sgombrare il campo da ogni dubbio – il cadavere non era in buono stato dato che si trovava lì da almeno 5-7 giorni – si attendono comunque i risultati dell’esame autoptico: in particolare il medico legale, oltre alla causa del decesso, dovrà stabilire se eventualmente l’uomo facesse uso di psicofarmaci e di alcolici.

Il 49enne viveva solo assieme al cane in quell’alloggio al secondo piano. A lanciare l’allarme, sono stati alcuni residenti allertati dai miasmi provenienti dal cadavere in decomposizione. Sul posto, oltre agli agenti dell’Anticrimine del locale Commissariato, si sono recati anche gli investigatori della squadra Mobile ravennate e i colleghi della Scientifica i quali hanno pure repertato un coltello trovato nella casa anche se non sembra al momento che sulla lama vi potessero essere tracce di sangue. Le indagini sono coordinate dal pm di turno Raffaele Belvederi.

Il cane del 49enne, un beagle molto mansueto, è stato subito preso in carico prima dai vicini e poi da alcuni familiari del defunto, giunti sul posto dopo essere stati avvertiti dalle forze dell’ordine.

Il defunto, che da ragazzo aveva frequentava l’ambiente della palestra di lotta greco-romana Lucchesi, è stato descritto come persona cordiale, abituata a scambiare alcune parole con i residenti della zona, in particolare durante le passeggiate che faceva assieme al suo cane. Non ha mai avuto problemi particolari con i vicini, benché taluni avessero talvolta lamentato rumori molesti. Nell’ultimo periodo sembra che il 49enne avesse lavorato per un’impresa di una città vicina; ma il luogo di lavoro non lo avrebbe entusiasmato, ed avrebbe dunque deciso di cercare un altro mestiere. Nelle ultime settimane aveva gradualmente diradato le sue uscite.