Erano sul punto di mettere a segno l’ormai collaudata truffa dello specchietto ai danni di una pensionata, ma in quel momento è arrivata una pattuglia dei carabinieri di Conselice, riuscendo a sventare il raggiro. Stiamo parlando dei due 35enni, un uomo e una donna originari della Sicilia, che, colti praticamente sul fatto, sono stati denunciati per tentata truffa aggravata. Si sono inoltre visti sequestrare l’auto utilizzata per quella messinscena, finalizzata a spillare alla malcapitata una somma di denaro per un danno in realtà mai procurato. L’episodio si è verificato alcuni giorni fa a Conselice. A essere presa di mira è stata una donna di poco meno di 80 anni che, al volante della propria auto, stava percorrendo una via del centro. Alle sue spalle è spuntata una vettura guidata da un uomo, al cui fianco sedeva una donna, che suonava ripetutamente il clacson e gesticolava, facendo chiaramente intendere alla vittima di fermarsi. Cosa che l’80enne è stata di fatto costretta a fare. A quel punto i due si sono diretti verso l’anziana e, con toni tutt’altro che amichevoli, l’hanno accusata di aver danneggiato, poco prima, lo specchietto lato guida della loro auto. Un fantomatico danno, a loro detta provocato dal passaggio troppo ravvicinato dell’auto della pensionata alla loro. Per rendere il racconto più credibile le hanno mostrato lo specchietto (che in effetti era traballante), chiedendole un’imprecisata somma di denaro, così da risolvere amichevolmente la questione senza il coinvolgimento delle rispettive compagnie assicuratrici.
Per loro sfortuna però in quel momento è passata una pattuglia dei carabinieri di Conselice che, notando la discussione in corso tra i truffatori e l’80enne apparsa molto spaventata e in preda a un forte stato di agitazione, si sono insospettiti. Alla vista dei militari la coppia è risalita in auto, tentando di ripartire, ma si è vista sbarrare la strada dagli stessi militari. A seguito degli accertamenti, oltre alla constatazione che lo specchietto era in effetti danneggiato, proprio come se fosse stato oggetto di un urto, è emerso che i due erano già noti alle forze dell’ordine per analoghi reati (in parte tentati e in parte purtroppo andati a buon fine) in diverse regioni d’Italia. Entrambi sono stati indagati per tentata truffa aggravata. Aggravante dovuta al fatto che la vittima in questione appartiene a una delle cosiddette fasce deboli. I carabinieri hanno inoltre sequestrato l’auto dei truffatori, in quanto utilizzata per la commissione di un reato. Come misura di prevenzione, il questore di Ravenna ha disposto nei confronti della coppia il divieto di ritorno nel Comune di Conselice per un periodo di tre anni.
Luigi Scardovi