LORENZO PRIVIATO
Cronaca

Ubriaco in monopattino: fatto tenue, assolto

In piazza del Popolo, a Faenza, un 28enne molesta i presenti poi irride i poliziotti. Il giudice: "Strafottente, ma disvalore modesto"

L'uomo saliva e scendeva dal monopattino

L'uomo saliva e scendeva dal monopattino

Ravenna, 18 gennaio 2024 – Visibilmente alterato, prima ha molestato i passanti in piazza del Popolo, a Faenza, poi, sanzionato dalla polizia di Stato per ubriachezza, era tornato a bordo di un monopattino, avvicinando gli agenti e irridendoli.

Inizialmente colpito da decreto penale di condanna, si è opposto ed è stato assolto, ma con la formula del fatto tenue. Cioè il reato è stato commesso, ma è di lieve entità. Questa la sentenza emessa dal Gip di Ravenna, Janos Barlotti, a carico di un 28enne cittadino della Nuova Guinea, incensurato, tutelato nel processo in abbreviato dall’avvocato Nicola Laghi. Il Gip di Ravenna ha infatti valutato, pure evidenziando il comportamento «strafottente» dell’imputato, «i fatti, complessivamente considerati, connotati da un disvalore alquanto modesto». L’episodio risale al 18 giugno 2022.

Quel pomeriggio, nella centralissima piazza del Popolo, era stata segnalata la presenza di una persona palesemente ubriaca, che arrecava disturbo ai passanti. Sul posto erano intervenuti gli agenti del locale Commissariato di polizia, riscontrando come quell’individuo, che in quel momento spingeva a mano il monopattino, proferisse frasi sconnesse, palesando scarso equilibrio e un forte alito vinoso.

Sanzionato in via amministrativa per l’ubriachezza, e inizialmente invitato ad allontanarsi, ma senza salire sul monopattino, poco dopo era tornato in piazza, a bordo del mezzo, «fermandosi in prossimità degli agenti, deridendoli in maniera strafottente». Condotto in Commissariato e fotosegnalato, dopo aver rifiutato il test dell’etilometro era stato sanzionato penalmente per la guida in stato di ebbrezza. Al processo la difesa, con l’avvocato Nicola Laghi, ha sollevato dubbi sulla condotta contestata, essendo la guida di stato di ebbrezza un reato di pericolo, mentre l’imputato saliva e scendeva dal mezzo, non compiendo una vera e propria azione di guida, in una zona peraltro interdetta al traffico.

Il Gip ha valutato come «particolarmente tenue» i fatti e «l’offesa al bene giuridico tutelato», vale a dire «la sicurezza e la tutela dell’incolumità fisica degli utenti della strada». Oltre all’impossibilità di ritirargli la patente di guida, come chiarito dalla Cassazione, l’imputato aveva percorso solo «un breve tragitto, a bordo di un monopattino in zona centrale, preclusa al traffico motorizzato». Considerando la stessa una condotta che «non risulta abituale», ha ritenuto «i fatti nel loro complesso connotati da un disvalore modesto».