Museo Nazionale Ravenna, la protesta. Direttrici nelle sale: "Manca la vigilanza, abbiamo lavorato noi"

Iniziativa domenicale della storica dell’arte Letizia Lodi e dell’architetto Sandra Manara, a capo del Mausoleo di Teodorico "Abbiamo chiesto al Ministero 14 persone ma non ce le mandano"

La storica dell’arte Letizia Lodi, direttrice del Museo Nazionale di Ravenna, ieri ha lavorato nelle sale come addetta alla vigilanza (foto Zani)

La storica dell’arte Letizia Lodi, direttrice del Museo Nazionale di Ravenna, ieri ha lavorato nelle sale come addetta alla vigilanza (foto Zani)

Ravenna, 13 marzo 2023 – Monumenti tutelati dall’Unesco, ma senza addetti alla vigilanza interna. Così ieri, per scongiurare la chiusura del Museo Nazionale di Ravenna e consentire al personale di rendere fruibile la Basilica di Sant’Apollinare in Classe, ad aprire e ‘custodire’ i locali di via San Vitale e il loro patrimonio artistico hanno provveduto la direttrice stessa, la storica dell’arte Letizia Lodi, e l’architetto Sandra Manara, direttrice del Mausoleo di Teodorico e del Battistero degli Ariani.

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Lodi e Manara hanno praticamente svolto il ruolo di addetti alla vigilanza, insieme ad altre figure interne e a una terza concessa (e pagata) dalla Fondazione RavennAntica. La pianta organica del Museo Nazionale e dei monumenti Unesco in capo al ministero della Cultura (Basilica di Sant’Apollinare in Classe, Mausoleo e Palazzo di Teodorico e Battistero degli Ariani), è deficitaria di 14 addetti alla vigilanza.

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“La situazione diventa ogni giorno più pesante – ha ricordato l’architetto Giorgio Cozzolino, direttore Musei dell’Emilia Romagna – per l’avvicinarsi della stagione primaverile e per l’aumento del turismo previsto proprio dopo la metà di marzo e i mesi successivi".

Dalle recenti graduatorie del concorso indetto dal ministero della Cultura per addetti alla vigilanza, nessuno è stato mandato a Ravenna nonostante fosse stato segnalato nei mesi precedenti al Ministero e alla Direzione generale Musei "l’urgenza assoluta di ottenere personale di vigilanza, dato il grande patrimonio della città di Ravenna con ben otto siti Unesco che in ambito regionale hanno la maggiore percentuale di affluenza di visitatori".

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Questa situazione ha portato alla riduzione degli orari settimanali di apertura anche dei siti Unesco.

"Già in questo ultimo mese – commentano Lodi e Manara – i turni del personale per garantire le aperture dei vari siti sono molto serrati, si fanno davvero i salti mortali per consentire a tutti i costi le aperture, nell’attenzione al servizio pubblico dei Musei, specie nei fine settimana".

Lo scorso week end i monumenti Unesco statali sono stati visitati da 900 persone. La direzione sta valutando altre soluzioni per garantire le aperture, sia con l’aiuto di convenzioni già in essere da anni con personale volontario, sia con altre associazioni, "ma l’essenziale è ottenere personale dal Ministero".

Nei prossimi giorni la direzione contatterà l’associazione nazionale carabinieri – che già oggi lavora con profitto con altre istituzioni – per avviare una collaborazione relativa alla sorveglianza del museo e dei monumenti.

Nel frattempo, in attesa di una risposta dal Ministero, le agguerrite direttrici del Mausoleo di Teodorico e del Battistero degli Ariani e del Museo Nazionale di Ravenna, cercheranno di correre ai ripari con il personale a disposizione, facendo il possibile per garantire l’apertura dei siti, in uno dei periodi di maggiore affluenza dell’anno.