Cani nei circoli, c’è chi dice sì. Il caso Toni e gli altri: al Cere ok agli animali, ad Albinea c’è dibattito

Il direttore del Circolo Tennis: "Sono anni che ne discutiamo ma modificare le regole scritte nello statuto non è facile". Al Quercioli liquidano: "Da sempre sono esclusi, dov’è il problema?"

Reggio Emilia, 27 marzo 2024 – Taglia piccola o grande, docile o esuberante, un cane può entrare in un circolo se questo è sancito nel suo statuto. Il video denuncia dell’ex attaccante della nazionale campione del mondo Luca Toni di ieri, in cui accusava il circolo reggiano Onde Chiare di via Settembrini di averlo fatto uscire perché in compagnia del suo Golden Retriever, ha aperto il dibattito tra chi definisce questa regola "eccessiva" e chi invece "necessaria", scuotendo persino qualche consiglio di amministrazione.

Il campione del mondo Luca Toni assieme al suo Golden Retriever
Il campione del mondo Luca Toni assieme al suo Golden Retriever

FOCUS / Niente cani nei club, regola diffusa

"Nel nostro circolo gli animali non possono entrare sebbene parli uno che a casa ha due cani – premette Fabio Rossi, direttore del Circolo Tennis Albinea – E’ uno statuto se si vuole vecchio, è vero. Quando si gestiscono circoli privati ci possono essere alcune problematiche di questo tipo perché tra i soci c’è sempre chi vorrebbe far entrare gli animali e chi invece no". Rossi sottolinea però che "lo statuto di un circolo non è elaborato da una dirigenza ma viene votato da un’assemblea dei soci e questo è così dappertutto. Tra l’altro le modifiche di uno statuto non sono facili, è necessaria un’assemblea con una maggioranza particolare".

Poi, ammette che da qualche anno il tema è sotto la valutazione del loro Consiglio di Amministrazione: "Nei nostri impianti sono circa due anni che il problema è presente e se ne parla. Stiamo valutando di portare in assemblea un piccolo progetto che preveda un’ area riservata ai cani. Diciamo che la sensibilità del Consiglio di valutare questa possibilità c’è ma non perché Luca Toni ha evidenziato il problema di un altro impianto. Poi, a livello personale, dato che oggi c’è un’educazione maggiore, sono convinto che se pure entri un animale al guinzaglio in un’area specifica e con un padrone attento, un’eventuale modifica dello statuto non genererà disagi particolari".

Alessandro Tosi, direttore del circolo Equitazione di Reggio Emilia Cere, invece commenta così la vicenda di Luca Toni: "I circoli sono privati, per cui possono regolamentare a mio avviso come ritengono. Se un club si autoregolamenta per non consentire l’accesso ai cani penso non ci sia nulla da ridire. Ad ogni modo, da noi il cane è ammesso nei luoghi aperti e purché sia al guinzaglio, per la sicurezza dei soci, dei cavalli e dei cani. E non abbiamo mai avuto alcun tipo di problema".

I cani possono entrare pure nel complesso sportivo di Reggio Beriv Multisport: "In linea di massima i cani al guinzaglio sono ammessi, ma ovviamente non in tutti gli spazi: è vietato l’accesso per esempio negli spogliatoi o nei campi da gioco. Se un socio porta con sé il suo cagnolino e lo gestisce senza recare disturbo agli altri, non vedo dove sia il problema. E’ così da anni".

Il circolo Quercioli di Cavriago al contrario non capisce "perché qualcuno si lamenti se il cane non è ammesso. E’ nel regolamento di tutti i circoli, da sempre è così: i cani non possono entrare".