Caso Portanova, il processo torna alla Corte d’Appello Figc

La decisione del Collegio di Garanzia presso il Coni, mentre la richiesta della Procura generale della Figc era stata la squalifica per 5 anni e la radiazione

Manolo Portanova, centrocampista della Reggiana

Manolo Portanova, centrocampista della Reggiana

Reggio Emilia, 19 gennaio 2024 – Il Collegio di Garanzia presso il Coni "ha accolto, in parte qua” il ricorso presentato dalla Procura Generale dello Sport, sul caso Manolo Portanova, centrocampista della Reggiana.

Dunque "per l'effetto, ha rinviato la causa alla corte federale d'appello della Figc in diversa composizione, affinché fondi la propria decisione uniformandosi al principio di diritto rassegnato in parte motiva”.

Portanova è stato condannato penalmente in primo grado a 6 anni per violenza sessuale e la procura generale dello sport contestava le decisioni della giustizia endofederale, per ultima quella della Corte d'appello, che aveva ribadito come non esistesse una norma che punisse a livello sportivo questo genere di reato. 

Non gli è stato dunque impedito di giocare, per questo il ricorso al Collegio di garanzia, dopo la decisione della Corte d’Appello Federale della Figc dello scorso 15 settembre.

La richiesta avanzata dalla Procura generale della Figc era quella di squalificare il calciatore per 5 anni, proponendo anche la radiazione.

La condanna a carico di Portanova e le proteste

Portanova è stato condannato a dicembre 2022 per una presunta violenza sessuale avvenuta nella notte tra il 30 e il 31 maggio 2021, a cui avrebbero preso parte anche due parenti e un amico del calciatore. La ragazza era stata refertata con 30 giorni di prognosi e aveva presentato denuncia a giugno 2022, dopo la quale Portanova finì ai domiciliari.

A Reggio Emilia nel tempo ci sono state diverse polemiche e prese di posizione. I granata hanno preso Portanova in squadra con tifosi e affezionati a difesa, ma c’è stata anche l’indignazione di molti cittadini, tra cui i comitati femministi in testa.