Caso Saman, il padre parlerà: "Dichiarazioni spontanee". Finita la fase istruttoria

Shabbar Abbas è stato in silenzio fino a oggi, ma alla prossima udienza farà sentire la sua voce. Processo verso la conclusione. Prima la requisitoria, poi tocca a parti civili e alle difese.

Il padre di Saman, Shabbar Abbas

Il padre di Saman, Shabbar Abbas

Reggio Emilia, 15 novembre 2023 – Finora ha sempre seguito le udienze a capo chino, lasciandosi andare al pianto quando sono state proiettate le foto dei resti di sua figlia, che lui è accusato di avere ucciso in concorso coi parenti stretti. Venerdì, per la prima volta, farà sentire la sua voce in tribunale. "Shabbar Abbas renderà spontanee dichiarazioni": è quanto hanno anticipato ieri gli avvocati del padre di Saman Abbas, Enrico Della Capanna e Simone Servillo, in vista della prossima udienza sull’omicidio della 18enne pakistana.

Sarà una giornata fondamentale perché è prevista la requisitoria: parola dunque al procuratore Calogero Gaetano Paci e al pubblico ministero Laura Galli che avanzeranno le richieste di pena (o di assoluzione). Nessuno dei quattro imputati presenti davanti alla Corte d’Assise - oltre al padre, lo zio Danish Hasnain e i cugini Ikram Ijaz e Nomanlhaq Nomanulhaq - ha accettato di rispondere nel dibattimento alle domande delle parti, ma tutti hanno la facoltà sino alla fine di poter prendere la parola. La madre Nazia Shaheen è tuttora latitante. Il marito Abbas era stato arrestato il 15 novembre 2022 in Pakistan, dopo un anno e mezzo di latitanza, tre giorni prima che Hasnain facesse trovare il cadavere di Saman Abbas sotto il rudere di strada Reatino. Dal suo Paese erano trapelate diverse sue dichiarazioni, fatte attraverso un difensore connazionale, in cui sosteneva che Saman fosse viva e la colpa dell’accaduto fosse dei servizi sociali. Poi Shabbar era stato sottoposto a una lunga trafila di udienze per l’estrazione, concessa a fine agosto: lui è stato portato in aula per la prima volta l’8 settembre, dopo i videocollegamenti nelle precedenti udienze. Ieri alle 13.21 il presidente della Corte d’Assise Cristina Beretti ha dichiarato chiusa l’istruttoria dibattimentale, ovvero la raccolta di prove e testimonianze nel processo, che è iniziato il 10 febbraio di quest’anno. Si tratta di una ricca messe di materiale depositato dalle parti, da cui sono stati però esclusi dai giudici atti importanti per la Procura a causa di vizi procedurali. Si tratta soprattutto delle dichiarazioni fatte nel 2021 dal fratello di Saman Abbas e poi anche dei due interrogatori resi da Hasnain nel 2022 e quest’anno. L’avvocato Luigi Scarcella (difesa Nomanulhaq Nomanulhaq) ha depositato ieri l’intervista al Carlino di maggio 2021 da Shabbar, proiettata in aula il 19 maggio di quest’anno, dove lui diceva che la figlia era viva, era in contatto con lei e che si trovava in Belgio.