Crack e combattimenti tra cani a Reggio Emilia, cittadini esasperati: “Ora basta”

Lettera accorata dei residenti al Comune: “Fino alle 4 di notte musica alta e schiamazzi, non dormiamo più. Abbiamo paura anche a parcheggiare, siamo in balia degli sbandati. Progettiamo una soluzione insieme”

Crack e combattimenti tra cani, cittadini attorno ai teatri esasperati: "Da 15 anni viviamo così, ora basta"

Crack e combattimenti tra cani, cittadini attorno ai teatri esasperati: "Da 15 anni viviamo così, ora basta"

Reggio Emilia, 30 agosto 2023 – “Combattimenti tra cani, droga, alcool, bivacchi, risse. Siamo esasperati, non ce la facciamo più, è quindici anni che la situazione è questa...". Insorgono i cittadini della zona dei Teatri che denunciano l’escalation di degrado che attanaglia questo spicchio di centro storico.

Lo fanno prendendo carta e penna, scrivendo un’accorata lettera elencando una serie di problemi documentati con tanto di foto. "Scriviamo dalla metà di città che di notte è frequentata da ragazzi stranieri che, non sapendo dove andare o cosa fare, girano con sacchetti di bottiglie, bevono, urlano, ascoltano musica a tutto volume, fumano crack o altro. Poi le bottiglie le lanciano, sempre più spesso scoppiano delle risse. A volte si organizzano in piccoli gruppi e tentano di rubare una moto, come è successo in via San Rocco. Oppure si intrufolano nel garage sotto la piazza per portare via biciclette o quello che trovano, come è successo in luglio. Oppure, peggio, spacciano perché non hanno un lavoro o dormono in stazione o per strada perché non hanno una casa. Al Parco del Popolo, lungo via Nobili, si tengono combattimenti fra cani e non è raro vedere la banda dell’Amstaff nei pressi del Valli, anche di giorno...".

Disagi che i residenti hanno deciso di non tacere. "Facciamo fatica a dormire la notte, abbiamo paura a parcheggiare di sera in via Secchi o in caserma Zucchi, le cameriere dei locali escono di notte dal lavoro solo se accompagnate. Questa parte della nostra città sembra, ormai da 10-15 anni, non essere di nessuno. E ignorata dalle istituzioni. Se chiamati e se hanno auto disponibili, vigili o polizia passano di lì, ma il giorno dopo si ricomincia tutto da capo e non si è risolto nulla. Noi residenti non ci sentiamo tutelati da coloro che dovrebbero garantire la sicurezza e anche la nostra salute. E non ci rassegniamo ad ‘abituarci’ all’idea che vada bene così e a barricarci in casa".

Una missiva accorata quella dei residenti, non di sterile polemica, ma intelligente e comprensiva. "Ci rendiamo conto che i problemi dell’accoglienza e dell’integrazione sono complessi, ma si ha l’impressione che siano state per lungo tempo sottovalutate le conseguenze. Ora, non si pensi che i residenti del centro storico siano arcigni e non amino la musica o divertirsi. Ma viviamo costantemente con gruppi di ubriachi sotto casa che sparano musica a palla fino a notte fonda, nessuno fa niente e si organizzano iniziative che peggiorano pure la situazione. Come nel caso dei dj set durante i Giochi del Tricolore, iniziativa di cui andiamo orgogliosi eh, oppure del festival dei food truck che finisce a mezzanotte, ma poi i ragazzi vanno avanti fino alle 4 con musica e schiamazzi... Non chiediamo di non fare iniziative, ma di farle tenendo conto di una situazione già delicata del quartiere e difficile da sostenere per coloro che vi risiedono. Così come non si chiedono bacchette magiche o soluzioni lampo, ma almeno di prendere coscienza di quello che stiamo vivendo, sapendo che non bastano un dj set o un po’ di street food a sanare una situazione. E se siamo davvero la ‘città della creatività’ perché non cercare soluzioni alternative, inedite, anche insieme?".