"Gliela chiudo io la carriera al giudice Caruso"

Le minacce di Paolo Bellini all’ex presidente del tribunale di Reggio e al figlio: “Ho scoperto che è in Brasile”

Tra i motivi che hanno portato all’arresto di Paolo Bellini ci sono le minacce a Francesco Maria Caruso, presidente della Corte d’Assise di Bologna che lo ha condannato per la strage alla stazione di Bologna del 1980. Caruso è un reggiano d’adozione: è stato per sette anni presidente del tribunale di Reggio nonché presidente del collegio giudicante del processo Aemilia in primo grado.

L'ex Nar Paolo Bellini e il giudice Francesco Maria Caruso
L'ex Nar Paolo Bellini e il giudice Francesco Maria Caruso

"Io ho sopportato quarant’anni a stare zitto – dice Bellini in una delle intercettazioni – tutto il fango che mi hanno buttato addosso per quarant’anni, quel gruppo specializzato. E non potevo contrastarli perché c’era di mezzo un giuramento, va bene? Ecco, adesso basta, hanno superato tutti i limiti".

Per i giudici questo fantomatico "giuramento" ripropone la questione dei suoi rapporti con "alcune istituzioni", che presenta tutt’ora "punti oscuri". La Corte evidenzia che lo sfogo di Bellini "è inquietante", dato il contesto nel quale si è sempre mosso. Oltre all’ex moglie e ai suoi familiari è Caruso il principale bersaglio di Bellini che chiama "cambogiano" il giudice tacciato come "di parte". E ancora: "Processi il cambogiano Pol Pot". Oltre a vari improperi al suo indirizzo, minaccia apertamente anche il figlio. "Starà scrivendo un poema, vuole scrivere le sue memorie", dice Bellini parlando con un’altra persona e riferendosi ai tempi impiegati da Caruso per scrivere le motivazioni della sentenza di primo grado. "Vuole fare una cosa apocalittica per chiudere la sua carriera", dice ancora con tono ironico. "Mo gliela chiudo io la carriera, ho scoperto che c’ha il figlio che è diplomatico in Brasile...".